Indiani e palestinesi, un destino comune?

Ebbene, gli indiani sono stati sterminati per far posto agli insediamenti, ai commerci, infine alle speculazioni di questi nuovi dominatori. Una cultura che si è spenta nel fuoco demoniaco della modernità, in specie travolta dai demoni infervorati delle confessioni protestanti che predicavano un bene a prescindere, individualista nel segreto della coscienza, disgiunto dall’elemento comunitario.

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La nostra editoria di prossimità

Se l’ascesa dell’eguaglianza delle condizioni, come già rilevò Alexis de Tocqueville, fu un dato storiografico e una certezza già nell’Ottocento, defunte le grandi ideologie del Novecento e scavalcato il Secondo Millennio nella novella civiltà digitale, lo stato di eguaglianza è oggi pura indifferenziazione globalista. E come ogni ‘indifferenziato’ va destinata al posto che le compete: la discarica generalista.

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La pace ingiusta

Il pacifismo dei contemporanei, vieppiù, ha perso ogni fondamento razionale, sganciandosi totalmente dalla realtà politica, vantando presunti fondamenti etici, nella convinzione che la guerra sia moralmente sbagliata e che questo “sentimento dell’offendere e del prevaricare e financo dell’uccidere” non possa essere mai giustificato, poiché estraneo all’essenza vera degli uomini e, nei fatti, una contronatura materiale e morale.

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Non è mai più tardi di mezzanotte

Ci siamo accorti di come l’esistenza terrena si sia ‘ridotta’, come risucchiata da più bocche: la meccanica totalizzante della professione o del ‘guadagnarsi la pagnotta’, un ‘vissuto’ familiare che è la versione buffa e caricaturale dell’antico focolare domestico (dove ci sono solo esigenze, cose da fare, laddove è dimenticato l’essere per essere, dove l’appartenenza tramonta nel provvisorio e nella contingenza), una burocrazia di stato che, ai tempi della nuova pandemia globale, avvolge nelle sue spire e codifica ogni spazio di azione individuale e collettivo, financo la possibilità stessa di autodeterminarsi.

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Il nostro sentiero nel buio

Ma per chi abbiamo fatto queste barricate, alzando dei muri invalicabili con le famiglie dirimpetto – d’improvviso assurte a infide squadracce, a bande di untori? “Per conto della borghesia, che crea falsi miti di progresso?”, cantava Franco Battiato. Non direi. Poiché la borghesia è stata annientata dal progressismo globalista che va sventolando la nuova bandiera post-marxista del primato dell’economia sulla politica. E con valanghe di denaro mantiene una pletora di nuovi mandarini cinesi alle dipendenze di grandi gruppi finanziari e di élites governative conniventi. Poi parallelamente combatte una guerra di trincea tentando di trasvalutare tutti i simboli e gli usi tradizionali della civiltà occidentale, a partire dal concetto archetipale di identità di genere.

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La Scienza del Bene (e del Sole)

In questa mitopoiesi del ‘Bene’ e del ‘Giusto’, Platone afferma il primato del Bene sulle altre idee, paragonandolo al sole: “Come nella sfera visibile la luce del sole e la vista correttamente si possono ritenere simili al sole, ma non è corretto ritenere che esse siano il sole, così in quest’altra sfera è corretto ritenere che ‘Scienza’ e ‘Verità’ siano entrambe simili al Buono, ma scorretto sarebbe pensare che l’una o l’altra di esse siano il Buono: degna di onori ancor più alti è la condizione di Buono” (Repubblica, 509a).

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La verità non è esente da colpe

DI SIMONE BANDINI (L’Europa) è un “continente ‘borghese’ e individualista che pensa al proprio frigorifero” Albert Camus, conferenza di Atene del 28 aprile 1955.   Nel 1955 Albert Camus fu incredibilmente – ed oggi aggiungo miseramente – profetico. Il nichilismo post-borghese è giunto alle sue conseguenze estreme nel pensiero tecnocratico, razionalista e materialista. Che si stimi il valore […]

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