Whoa contiene undici brani di rara intensità, capaci di stupire per originalità e freschezza: folk, melodie, incursioni elettroniche, soul e perfino hip-hop convivono in simbiosi rimandando a un’improbabile natura urbana: «Mi sposto dalla collina in Toscana a New York, tra grattacieli, prati verdi e il Rio Buti dove c’è una cascata bellissima, il mio immaginario è questo e consiste nel trasformare le emozioni visive in musica: una sinestesia di note e colori». A proposito di natura: «La condizione ideale per ascoltare il cd – dice – è stando sdraiati in un prato con le cuffie a osservare le nuvole».
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Il Centro si configura come un ambiente educativo e uno spazio di formazione aperto a persone di diversa età, categorie e culture; un luogo dove sviluppare la propria socialità ed esercitare la propria creatività, partecipando alle attività proposte e da vivere quotidianamente.
read more >Oggi la discoteca il Principe ha cambiato pelle rispetto a quando ha aperto. Le sale da tre sono diventate due – ed è cambiata anche l’offerta da destinare al pubblico.
read more >Per colmarla c’è una filiera che tiene insieme una tecnica antica e tecnologie avveniristiche, che cerca il talento e lo aiuta ad uscire dall’embrione della passione per la musica, senza altre determinazioni. Meltina Records (MR) è uno dei luoghi in cui la musica diventa un mestiere oltre che un sogno diventato realtà. Anche Meltina Records, prima di essere un’etichetta discografica indipendente, uno studio di registrazione e mastering che nasce a Città di Castello (PG) con l’intento di dare spazio ad artisti emergenti, era un sogno da inseguire.
read more >Gaia e Alessio, come detto, sono i deus ex machina del Kartika: «Da sempre siamo appassionati di locali – racconta carica d’entusiasmo Gaia -, appena sono tornata da Londra dove ho vissuto diversi anni (cantando in un gruppo rock, ndr) mi sono innamorata di questo posto, e con mio padre Paolo, Alessio, e tanti altri ragazzi davvero in gamba, abbiamo realizzato questo sogno».
read more >Il nome Torrita (o “Turrita”) compare per la prima volta in un documento del 1037 d.C. dove la città viene menzionata come proprietà dell’Abbazia di Sant’Antimo, nel comune di Montalcino. Successivamente il borgo fortificato servì da avamposto militare per la difesa del confine senese dalla vicina Montepulciano grazie alle sue mura e alle sue quattro torri. Nel 1554, dopo aver placato le sconfinate ambizioni di conquista fiorentine, il borgo si piega davanti alle forze imperiali di Carlo I e passa sotto il controllo del Granducato di Toscana.
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