A Cura della Redazione

 

Si avvicina la nuova, attesa edizione del Festival delle Nazioni di Città di Castello. Quest’anno la manifestazione musicale umbra – la numero 56 – renderà omaggio al nostro Paese, l’Italia, con una programmazione ricca di artisti e progetti di calibro internazionale. Diciannove eventi, dal 23 agosto al 7 settembre 2023, che si svolgeranno come da tradizione nei luoghi d’arte di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere. Il focus degli spettacoli sarà sulla musica italiana del periodo che va dalla fine dell’Ottocento fino alla Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione alla temperie culturale e alla produzione musicale scaturita dagli eventi storici cruciali di quel momento. Ma non mancheranno contributi oltreconfine.

 

 

Lo spiega con accuratezza Aldo Sisillo, direttore artistico del Festival delle Nazioni: «La cinquantaseiesima edizione del Festival delle Nazioni si inquadra nel progetto triennale, iniziato con la scorsa edizione, che vede esplorare la cultura musicale di nazioni che lasciarono una eredità culturale e linguistica nei territori conquistati nel periodo coloniale – spiega. Per quel che concerne l’Italia fu un periodo di produzione musicale in parte rimosso nella nostra memoria collettiva, in quanto celebrativo di avventure coloniali che per la loro crudezza stesero un’ombra sulla storia dello Stato italiano. Anche per questo la produzione musicale, che vide coinvolti tutti i più grandi compositori italiani – tranne pochissime eccezioni – che agirono fra le due guerre, è rimasta finora poco esplorata.

Nel decennio precedente la Seconda Guerra Mondiale furono organizzate numerose manifestazioni e concorsi cui parteciparono sia come compositori che come giurati i più importanti autori italiani: Alfano, Cilea, Zandonai, Pedrollo, Malipiero, Pizzetti, Mascagni e altri, con musiche per film, brani sinfonici e cameristici dai titoli suggestivi echeggianti immagini e avventure, in realtà poco gloriose, che comunque rimangono interessanti dal punto di vista storico e linguistico. Vi saranno anche testimonianze musicali e letterarie della resistenza etiope dell’epoca, e un originale concerto di musica reggae di Alborosie, interprete italiano di questo genere musicale, riconosciuto internazionalmente che ci porterà a conoscere la cultura rastafari che si ispira proprio all’eroe della resistenza al colonialismo, Hailé Selassié.

Il secondo filone su cui si dipana la programmazione di quest’anno riguarda invece i giovani interpreti italiani che si stanno affermando a livello nazionale e internazionale, come Alexander Gadjiev (di Gorizia) vincitore del secondo premio al famosissimo Concorso Chopin di Varsavia nel 2021 e il violinista Giuseppe Gibboni (di Salerno) vincitore del Premio Paganini nel 2021. Accanto a loro ascolteremo nuovi talenti, promettenti brillanti carriere, che si esibiranno in un repertorio romantico e tardo romantico italiano ed europeo».

Il cinquantaseiesimo Festival delle Nazioni avrà inoltre come ospiti l’Ensemble Micrologus con il progetto Signorelli e Perugino. L’arte gentile e l’armonia splendida; e l’UmbriaEnsemble con un concerto di musiche tra futurismo e passatismo. È prevista la presenza di due giovani ma già acclamati musicisti italiani, che si esibiranno in assolo: il violinista Giuseppe Gibboni e il pianista Alexander Gadjiev; così come quella del duo pianistico composto da Alberto Miodini e Pierapolo Maurizzi.

C’è attesa per due le compagini orchestrali: l’Orchestra Filarmonica Italiana e lo ‘storico’ complesso bandistico tifernate Filarmonica Giacomo Puccini; oltre alla Papillon Vintage Swing Band, interprete della canzone italiana degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. Spicca l’originale presenza dell’Atse Tewodros Project nel concerto Maqeda, un’iniziativa coordinata dalla scrittrice e performer Gabriella Ghermandi che presenterà in prima italiana alcuni brani della musica tradizionale etiope.

Debutteranno poi due produzioni originali: Inquietudini ruggenti. Il primo colonialismo italiano con testi a cura di Caterina Casini e Fabio Mangolini e musiche di Mattia Novelli in prima esecuzione assoluta, realizzato in collaborazione con i Laboratori Permanenti di Sansepolcro; e Ciondolino, opera in forma di concerto liberamente ispirata al racconto di Luigi Bertelli su libretto di Enrico Paci, con le musiche in prima assoluta di Stefano Garau: questa produzione vedrà il coinvolgimento del sistema scolastico musicale di Città di Castello.

 

Programma completo su www.festivalnazioni.com. Biglietti su www.vivaticket.it oppure nella biglietteria di Città di Castello in via Marconi 8a. Per ulteriori informazioni, ticket@festivalnazioni.com / 075 8522823 / 349 8092046 / www.festivalnazioni.com