Di Simone Bandini
Torrita di Siena si conferma attiva e intraprendente nella promozione e celebrazione del suo territorio, rafforzando il saldo e fertile connubio tra le Associazioni Cittadine e l’Amministrazione Comunale. Ne parliamo, come di consueto, con l’Assessore Roberto Trabalzini, con un approfondimento su due manifestazioni di grande richiamo: ‘Le Giornate di Ghino di Tacco’ (dall’11 al 14 settembre) e ‘Torrita Biodiversità’ (Dal 19 al 21 settembre): appuntatevi queste date nella vostra agenda, non mancate di vivere al meglio la vostra passione per la storia, la natura, le attività outdoor e le eccellenze del comparto produttivo ed agroalimentare locale.
L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con Proloco Torrita, il Gruppo Allevatori Amatoriale Torrita e Torrita di Siena Living, da venerdì 19 a domenica 21 settembre 2025, organizza dunque la 7ª edizione di “Torrita Biodiversità – Festa dell’Agri Cultura”: una manifestazione caratterizzata da convegni a tema, da un’importante esposizione di specie animali autoctone, frutti e colture antiche, oltre che dall’allestimento di un vero e proprio museo dell’arte contadina.
L’intento è quello di promuovere azioni per la valorizzazione e la conoscenza delle produzioni di qualità del territorio, favorire l’incontro tra produttori e consumatori, incoraggiare così lo sviluppo della filiera corta nel settore agroalimentare.
Un’intera area di circa 6.000,00 mq sarà destinata all’esposizione e alla vendita dei prodotti agricoli provenienti dall’agrosistema della Valdichiana e gli espositori, durante le due giornate, avranno modo di promuovere i loro prodotti utilizzando gratuitamente uno stand appositamente allestito per loro, con degustazioni e altre iniziative.
Il sabato mattina sarà dedicato, invece, all’approfondimento di un tema – diverso ma attuale ogni anno che viene – con il coinvolgimento in un convegno di esperti e professionisti ed altresì di docenti ed alunni dell’Istituto Comprensivo torritese che illustreranno gli studi e i lavori svolti in materia di botanica e biodiversità.
“Il Comune di Torrita di Siena, che è tra gli enti soci fondatori della Comunità del Cibo della Valdichiana, da anni si sta impegnando con azioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente, al recupero della memoria delle proprie origini rurali e delle attività e strumenti ad essa connesse e, non ultimo, all’adozione di misure amministrative che garantiscano l’utilizzo di materie prime locali nelle mense del proprio territorio. Torrita Biodiversità – Festa dell’Agri Cultura, per la nostra amministrazione, rappresenta un’occasione di fondamentale confronto con tutti gli interlocutori del settore per la condivisione di programmi e progetti finalizzati al mantenimento della biodiversità”, spiega Trabalzini.
Le Giornate di Ghino di Tacco
Nel mese di settembre, dall’11 al 14, si svolgerà la prima edizione dell’evento denominato “Le Giornate di Ghino di Tacco”. In collaborazione con Sagra San Giuseppe, Pro Loco Torrita, Torrita di Siena Living sarà celebrata la figura del noto brigante che ebbe i natali nel Castello de La Fratta, ai tempi nel territorio dell’attuale Comune di Torrita.
Nell’occasione sarà presentato, la sera dell’11 al Teatro degli Oscuri, il “Cammino di Ghino” un tracciato che porterà i camminatori dal cuore della Valdichiana alla rocca di Radicofani, attraversando la Val d’Orcia, in tre tappe con sosta negli ameni borghi di Monticchiello e Contignano. Il viaggio vero e proprio prenderà il via la mattina del venerdì e si concluderà nel pomeriggio di domenica 14 con il rientro a Torrita.
La sera di venerdì 12, in Piazza Matteotti, verrà presentato lo spettacolo teatrale storico “Ghino di Tacco – Nobile Brigante” a cura della Compagnia ARTEdaPARTE, scritto e diretto da Emanuela Castiglionesi, con la partecipazione straordinaria del Gruppo Sbandieratori, Tamburini e Musici del Palio dei Somari.
Nei giorni di sabato e domenica il centro storico di Torrita tornerà a vestirsi degli abiti medievali, con giullari, giocolieri, mercanti e cavalieri che allieteranno gli ospiti. Non mancheranno le taverne per cibarsi e brindare, gestite dalle sapienti mani delle donne e degli uomini delle contrade torritesi.
Sabato 12 si svolgerà una rinnovata edizione della ‘Festa della Bandiera’, quest’anno dedicata ai soli musici – che vedrà protagonisti gruppi provenienti non solo dalla Toscana ma da tutto il centro Italia.
Nei pomeriggi di sabato 13 e domenica 14, saranno presentate al pubblico due eccellenze torritesi: un vino sangiovese in purezza delle Cantin
e Serafini, il Ghino di Tacco appunto – vino di grande eleganza, equilibrio, longevità e perseveranza, ovvero le quattro qualità simboliche della gru, uccello che fino al ‘300 popolava queste campagne – e la birra Bracciafiere, sempre dedicata al nostro brigante e prodotta dai Mastri Birrai dell’Azienda Agricola Saragiolino, non pastorizzata né filtrata, con aromi intensi e speziati quali metafora del mondo medievale.
I festeggiamenti si concluderanno la domenica con l’accoglienza riservata ai camminatori che rientreranno a Torrita dopo l’esperienza vissuta nei tre giorni di cammino.
Altre notizie su Ghino di Tacco
Ghino di Tacco, figlio di Tacco di Ugolino, nacque nella seconda metà del XIII secolo a La Fratta, al tempo sotto il controllo del Castello di Torrita. Figlio del conte ghibellino Tacco di Ugolino e di una Tolomei e fratello di Turino, era un rampollo della nobile famiglia Cacciaconti ramo Guardavalle da cui deriva la Famiglia Gagnoni di Guardavalle detta dei Guardavalli, nobili patrizi di Siena e Montepulciano e insieme con il padre, e allo zio omonimo commetteva furti e rapine, nonostante la caccia che gli veniva data dalla Repubblica di Siena. Una volta catturati, i membri maggiorenni della banda vennero giustiziati nella Piazza del Campo di Siena, mentre Ghino e il fratello si salvarono grazie alla loro minore età.
Rifugiatosi a Radicofani (Si), una rocca sulla Via Cassia, al confine tra la Repubblica di Siena e lo Stato Pontificio, Ghino continuò la sua carriera di bandito, ma in forma di «gentiluomo», lasciando ai malcapitati sempre qualcosa di cui vivere. Boccaccio, infatti, lo dipinge come brigante buono nel suo Decameron parlando del sequestro dell’abate di Cluny, nella II novella del X giorno: «Ghino di Tacco piglia l’abate di Clignì e medicalo del male dello stomaco e poi il lascia quale, tornato in corte di Roma, lui riconcilia con Bonifazio papa e fallo friere dello Spedale.»
Dante, invece, gli concede un posto tra i personaggi citati nel sesto canto del Purgatorio della sua Divina Commedia, quando parla del giurista Benincasa da Laterina (l’Aretin), giureconsulto a Bologna, poi giudice del podestà di Siena, ucciso dalle braccia feroci (fiere, dal latino ‘fĕrus’, selvaggio, crudele) di Ghino di Tacco. «Quiv’era l’Aretin che da le braccia fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte». (Dante, Purgatorio VI, vv. 13-14).
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