Dio, la natura, il fato, ci hanno fornito il senso del gusto affinché potessimo mantenere il nostro corpo e le nostre funzioni cerebrali. Mangiare è certamente un piacere fondamentale ma ricordate, è bene che il cibo sia tutti giorni ‘meritato’, non fosse altro per un senso di giustizia universale per cui ‘dare ci permette di ricevere’ – ed ogni impegno reca una ricompensa. Questo principio porta le nostre vite su un piano superiore, dove è la nostra volontà, dove è lo spirito a governare le nostre azioni – e si promuove una cooperazione comunitaria, oggi si potrebbe dire empatica, con la propria famiglia e contesto clanico (che termine retrogrado!).
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Chissà se poi tutto questo incanto del vivere si fermerà al sognante, esclusivo aperitivo. Oppure seguirà dell’altro: forse una cena in famiglia e un certo senso circolare delle cose. Poi un sonno riparatore nelle cavità perdute di un animo appiattito, un azzeramento riparatore che concederà, mirabilmente, seconde possibilità.
read more >Oggi con ragioni molto maggiori – dalla sovrappopolazione urbana all’inquinamento, dall’indistinto etico e morale alla confusione dei generi, torniamo alla natura per ritrovare questo equilibrio perduto. Non sentite voi questa urgenza? Di sfuggire a queste vere e proprie metastasi della modernità?
read more >Esistono due tipi di giustizia per l’uomo stesso: un tipo legato alla natura – che segue le leggi della necessità – l’altro legato allo spirito e che si accorda con le leggi della libertà, con i suoi principi incorruttibili.
read more >Ma per chi abbiamo fatto queste barricate, alzando dei muri invalicabili con le famiglie dirimpetto – d’improvviso assurte a infide squadracce, a bande di untori? “Per conto della borghesia, che crea falsi miti di progresso?”, cantava Franco Battiato. Non direi. Poiché la borghesia è stata annientata dal progressismo globalista che va sventolando la nuova bandiera post-marxista del primato dell’economia sulla politica. E con valanghe di denaro mantiene una pletora di nuovi mandarini cinesi alle dipendenze di grandi gruppi finanziari e di élites governative conniventi. Poi parallelamente combatte una guerra di trincea tentando di trasvalutare tutti i simboli e gli usi tradizionali della civiltà occidentale, a partire dal concetto archetipale di identità di genere.
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