Di Simone Bandini

 

Chiariamoci campione non sono qui per dire per favore, sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e subito anche. Sono qui per dare una mano, e se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri signori miei”.

(Mr. Wolf)

Quentin Tarantino, “Pulp Fiction” (1994)

 

 

“Sono Mr. Wolf e risolvo problemi!”.

Con questa allegoria dal capolavoro di Quentin Tarantino introduciamo la nostra nuova visita a Gianluca Bianchini (Vedi Valley Life “Chianti, Valdelsa e Colli Fiorentini”, nr. 168, estate 2022).

Imprenditore, professionista del settore audio video, comunicatore, scrittore e amante del cinema – Gianluca ci ricorda come l’imprenditoria sia cambiata e come richieda un approccio polifunzionale e multisettoriale piuttosto scrupoloso, con l’aiuto puntuale e la competenza di consulenti e professionisti ad hoc e conservando una grande apertura mentale, per essere in grado, quando la circostanza lo richieda di ‘pensare fuori dalla scatola’ (To think out of the box): “In ambito lavorativo sono pochi i problemi veramente non risolvibili, spesso la soluzione è a portata di mano ma ci sfugge , non sappiamo individuarla. E’ questo il momento di stravolgere i paradigmi e affrontare le crisi da punti di vista alternativi”, esordisce.

“Negli anni ho creato un team work di professionisti: avvocati, commercialisti ed esperti dei vari settori commerciali ed amministrativi con elevate capacità di ‘problem solving’“ con i quali lavoriamo in perfetta sinergia . Facendo tesoro del loro know-how e della mia esperienza pluriennale con la BM Vision ed oggi della My Vision. Un patrimonio di esperienze e conoscenze che voglio condividere e mettere a disposizione di chi ne possa avere bisogno”, precisa.

Occorre riuscire ad essere lungimiranti, prevedere tutte le casistiche, ciò che può accadere, mettendosi al riparo da spiacevoli imprevisti: “Ricordo un importante evento ‘fashion’ che organizzai in una parte del  Giardino di Boboli… Mandai prima dello svolgimento della serata un mio uomo a fotografare lo stato di tutte le opere d’arte presenti nel raggio di duecento metri dalla location , per non essere, a posteriori, imputabile di ‘costosi e involontari effetti collaterali’, racconta.

Ancora, dal cilindro dei suoi ricordi, talvolta quasi circensi, che sembrano arrivare da un altro mondo: “Ho portato a termine trattative commerciali, lavorato e collaborato con russi, cinesi e giapponesi in varie parti del mondo: Tokyo, New York, Sofia, Londra, Parigi, Havana, Miami e molte altre città. Ho sempre cercarto di cogliere il meglio da ogni esperienza, assorbire e creare un mio bagaglio di conoscenze: talvolta anche bizzarre – ma che poi si sarebbero rivelate utili, quasi indispensabili, per portare a termine un futuro progetto”.

A febbraio, in occasione del Capodanno cinese, conobbi un certo Chen: era ai tempi il Presidente dell’Associazione Amicizia dei Cinesi. Lo incontrai al Palasport di Maliseti, Prato. Non sapevo se fidarmi o meno di un emerito sconosciuto e aggiunsi, con una energica stretta di mano che l’indomani mi sarei presentato alle sei di mattina con un bilico di materiale per l’evento, pronto a ripartire a razzo se non fossero stati rispettati gli accordi. La nostra stima e amicizia reciproca fu tale che andammo insieme qualche tempo dopo a Hong Kong, Shenzhen e Shanghai. Lui mi fece da organizzatore e interprete nel mio primo viaggio di lavoro in Cina – che fu un grande successo.

 

 

“Ricordo ancora di una banda russa di musica classica, un gruppo di musicisti che alloggiavano in degli alberghi di una famosa località di mare della costa toscana. Dopo aver effettuato l’installazione e il soundcheck non si vedeva nessuno… fu così che coinvolgendo il Comune, questo fece una società apposta per permettere di pagarci”, ricorda ancora. Perché i musicisti russi, al momento di pagare, si erano purtroppo dissolti come neve al sole.

Insomma, una soluzione c’è sempre – va ‘solo’ trovata: “Noi lavoriamo proprio su quel ‘solo’. Noi ce la facciamo sempre, grazie ai referenti e alle ‘teste’ giuste”. Una ‘exit strategy’ vi attende di là dalla porta. Ciò che serve è un cambio di prospettiva, talvolta un gesto o una soluzione fortemente e solo apparentemente teatrale, una sorta di padronanza di quell’attimo fuggente che fece dire al Professor John Keating: “È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l’autore. Considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice che ‘molti uomini hanno vita di quieta disperazione’, non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno!”.

Molte volte i nostri problemi non trovano una soluzione poiché ci ostiniamo a guardarli dallo stesso lato: occorre invece trasformare, ribaltare, portare la prospettiva e il gioco a proprio favore: “È necessario saper trasformare il ‘negativo’ in ‘positivo’, questa è la magia alchemica di vita e business”.

“Quello che riusciamo a fare, con il nostro gruppo, è creare opportunità anche di fronte a situazioni svantaggiate: in genere do sempre la possibilità alle persone di uscirne dignitosamente. Ho sempre creduto che le ‘cose razionali’ portino sempre a un accordo, bisogna dunque sopravanzare la parte di orgoglio ed emotività, l’essenza di ogni arte della diplomazia. È il ‘principio’, infatti, a porre in rovina le persone…”, prosegue.

La determinazione e la fiducia nei propri mezzi, il forgiarsi nelle avversità: “Per Aspera ad Astra è il nostro motto”. Sono attributi del carattere essenziali: “A 25 anni fui tra i primi allievi dell’ex legionario Renzo Pampalon. Ricordo che lessi una pubblicità sulla rivista ‘Raids’ e mi iscrissi alla scuola paramilitare ‘Born to Live’.

Si deve comprendere l’importanza radicale dell’onestà, del rispetto dei patti: “Quando mi stringi la mano per me è più di un contratto. Così ho sviluppato la mia particolarissima sintesi tra disciplina marziale e pubbliche relazioni. Onore e rispetto non sono una pagliacciata e mi piace pensare che la parola data sia ancora importante per tutti, tenendomi ben lontano da un modello d’imprenditoria ‘mordi e fuggi’.

Siamo nati con il Reaganismo, il Craxismo, insomma bisogna lavorare duro. Come disse Winston Churchill: “Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore”.

Ci rivolgiamo dunque a tutte le aziende per risolvere i problemi e trovare le giuste soluzioni. Sic et simpliciter.

 

  

 

 

Info e consulenze: Gianluca Bianchini, Via V. Michelassi 8/2, Scandicci (Fi) / Tel. 335 6380025 / gianlucabianchini.fi@gmail.com / myvisionamministrazione@gmail.com