Di Simone Cecchini

 

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry (1943)

 

 

Nella splendida dimora del Podere ‘La Stanghetta’, contornata da cipressi e punteggiata da molteplici punti di colore delle essenze in fiore, in questo locus amoenus che è un’oasi di pace, incontriamo Stefania Gornati e Claudio Gori che ci introducono ai segreti della coltivazione delle piante e dell’estrazione degli oli essenziali – assoluti protagonisti di un’interessante linea cosmetica della quale vi parliamo. Conosciamoli.

 

“Appena ottenuto il diploma di laurea come tecnico di laboratorio biomedico”, esordisce Stefania, “Mi sono trasferita nel Chianti con il compagno di allora. Abitavamo nella provincia di Milano e a lui piaceva la zona. Così l’ho seguito. Avevo 25 anni. Lavorai prima in un laboratorio di analisi, poi decisi di fare un corso di ceramica e mi dedicai al mondo della terracotta. Successivamente, lessi la pubblicità su un giornale di una scuola che catturò da subito la mia attenzione, la S.I.M.O. ( Scuola Italiana Medicina Olistica). Una formazione che è durata ben 5 anni e che mi ha dato modo di specializzarmi in Iridologia. Ho iniziato da subito ad applicare le conoscenze olistiche che andavano dall’alimentazione ai rimedi complementari naturali, ai clienti della zona che chiedevano consigli e, per puro caso, sono arrivata a conoscere Claudio di Essenziale”.

Lo stesso Claudio ci conferma come stesse cercando inizialmente proprio una figura che si occupasse della distillazione e che stesse in laboratorio: “Insieme siamo partiti con la grandissima novità delle esperienze olfattive. In seguito, ci siamo dedicati allo sviluppo dei prodotti”. “Quando è arrivata Stefania”, dice ancora, “C’era una gran confusione nelle schede tecniche dei prodotti che non erano aggiornate. Lei è stata in grado di rimettere ordine integrandole efficacemente, proprio grazie alla sua laurea. Unendo la chimica e le conoscenze di chi ha usato gli oli essenziali nei secoli. Ha riscritto tutti i bugiardini dei prodotti! Mi ha aiutato anche con la parte fondamentale delle avvertenze, soprattutto ponendo attenzione ai bambini e alle donne in stato interessante. Una volta sistemate le schede di sicurezza abbiamo iniziato a proporre soluzioni nuove – compresi gli oli dopo doccia. Possiamo definire il suo ruolo di ricerca, sviluppo, produzione e controllo di qualità”.

Ma quali sono state le loro prime formulazioni: “Inizialmente abbiamo progettato i distillatori che sono stati concepiti per le singole piante officinali. Non esiste un’impiantistica del genere, dal mio retaggio di enologo ho progettato e fatto costruire un macchinario insieme a delle ditte della zona per esprimere la maggiore qualità possibile nel processo estrattivo e di distillazione. Dopo aver estratto le materie prime, cioè gli oli essenziali e gli idrolati, mi sono accorto che non c’era modo di fare impresa. Allora abbiamo iniziato a pensare cosa potesse servire al consumatore… e la risposta iniziale ci è arrivata da un massaggiatore professionista che aveva necessità di trattare delle persone ‘contratte’. Gli consigliammo, per rilassare la muscolatura, una miscela ottenuta con olio essenziale di rosmarino e alloro dalle ottime qualità ma con note che non tutti gradivano in quanto molto legate ad un aroma che ritroviamo in cucina, per cui abbiamo modificato la formulazione aggiungendo lavanda e cipresso, per raggiungere una giusta e piacevole armonia olfattiva!”

“Dunque, abbiamo introdotto l’eucalipto sostituito successivamente dal cipresso. La lavanda poi ha aiutato anche a livello olfattivo oltre ad essere decontratturante e rilassante. In un secondo momento abbiamo ‘abbandonato’ i massaggiatori professionisti in quanto l’olio d’oliva si assorbiva troppo rapidamente, aumentando lo sforzo del massaggiatore. Così sono nate le tre tipologie di ‘VelVetoil’ divenuto un olio dopo doccia nella versione decontratturante, stimolante e rilassante”, spiegano.

In sostanza, l’olio essenziale smuove delle emozioni: “Il profumo quando te lo metti deve dare gioia, stende un ponte tra noi e la natura. A noi piace fare del bene alla gente. Una ragazza di venticinque anni che aveva un problema di acne ci ha chiesto cosa potessimo fare per aiutarla. Semplicemente con sapone al cipresso, idrolato di geranio, roll on di cipresso e salvia gli abbiamo risolto un problema. Poi abbiamo aiutato due persone con la pressione alta con il nostro tè di foglie di olivo, fatto con le potature invernali, in grado di avere questo effetto coadiuvante”, aggiungono.

Dove possono si adoperano anche con piccole consulenze per chi volesse capire meglio questo mondo. Le idee in futuro sono molte. Claudio è un intuitivo: “Stefania mi riporta spesso alla realtà”.

“Abbiamo concretizzato anche il balsamo mani, Ottimo per le mani secche, screpolate e affaticate. Dalla formulazione molto semplice con olio di oliva, olio di vinacciolo e cera d’api con aggiunta di olio essenziale di elicriso, ottimo per tutti i problemi di pelle secca e dermatiti. Con una nota olfattiva che ricorda il sole e l’estate. Abbiamo visto anche lo shampoo con l’olio di vinacciolo e l’olio d’oliva arricchito con un blend di oli essenziali; rosmarino, cipresso e alloro, ottimi per la cura del cuoio capelluto e donare lucentezza ai capelli.

Ma come è organizzata la visita in ‘éssenziale’ con percorso olfattivo?

 

 

“Il programma dura circa due ore. All’inizio si vedono le piante, le raccontiamo, permettiamo che si tocchino. Poi passiamo alla distilleria e spieghiamo le macchine. Infine, per chi vuole partecipare, affrontiamo la degustazione olfattiva, anche in inglese se richiesto. Partiamo dagli idrolati che hanno una profumazione più delicata; sono spruzzati in un calice di vetro per farli olfattare. La pelle, dovete sapere, modifica la percezione del profumo mentre il vetro ne mantiene l’originalità. Poi spieghiamo la differenza tra oli essenziali e idrolati: l’olio essenziale è molto più forte e ha controindicazioni più importanti mentre l’idrolato è più versatile e delicato e per i bambini non ci sono controindicazioni. Detto questo si passa poi agli oli essenziali: non dico mai quale olio metto sulla mouillettes e in genere non è così scontato indovinare da quale pianta sono stati distillati”, ci dice Claudio.

“Gli oli essenziali che vengono proposti sono in genere il rosmarino, il cipresso nero toscano, il cipresso di Bolgheri, la salvia officinalis, la lavanda vera e ibrida, l’alloro; tra l’uno e l’altro facciamo annusare il caffè in chicchi per pulire le papille olfattive e resettare. Gli oli essenziali sono descritti sotto vari aspetti e diamo una scheda con funzioni, proprietà e descrizione storica. I files sono anche inviati in digitale, via mail, se richiesto”, perfeziona Stefania.

Ciò che è essenziale è invisibile. L’essenza è invisibile: “Il nostro cipresso è in grado di migliorare tutti i prodotti, specie in combinazione con la lavanda e l’alloro. Il cipresso è il guardiano del tempo: ci aiuta a riprendercelo, rallentando il ritmo frenetico delle giornate. Anche le colline del Chianti ci aiutano a farlo”, il discorso si fa evocativo.

“Il nostro sistema di distillazione dura 17 ore anziché le solite 31 – e questo fa la differenza in quanto se tenessimo le essenze nel vapore per 31 ore perderemmo in qualità”, precisa Claudio.

Alcuni prodotti che passiamo in rassegna sono la crema detergente con un delicato aroma di lavanda, lo shampoo solido con olio di oliva e vinacciolo ed essenziali di rosmarino, alloro e cipresso, ‘shield profumati e protetti ’l’antizanzara a base di geranio e lavanda, il balsamo mani con olio di oliva, olio di vinacciolo ed elicriso. ‘VelVetoil’ per il massaggio e dopo doccia: al primo impatto sembra unto, poi invece si assorbe completamente per via della sua base all’olio di oliva, come si diceva. Penetrando nella pelle si porta dentro anche gli oli essenziali.

Ma cos’è il ‘Tèsoro del Chianti’? “Sono foglie di olivo fermentate che perdono l’amaro mantenendo le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, abbassando la pressione e il colesterolo. Non altro che un ‘thè toscano’. A livello gustativo somiglia al the verde ma quando metti dell’acqua calda inizia a screziarsi color oro: da qui il nome di ‘Tèsoro’. Non è una fermentazione classica; è il metodo ‘Essenziale’ che lo rende speciale”, ci raccontano.

“Tutto questo lo facciamo nel nostro podere, La Stanghetta. Le coltivazioni sono tutte toscane”, concludono.

Per tornare alle esperienze olfattive, sono organizzate su prenotazione, con un minimo di 5 e un massimo di 12 persone. A conclusione dell’esperienza viene dato un cadeau, una piastrella in ceramica grezza con l’impressum del logo ‘Essenziale’, nella quale si possono appunto mettere delle gocce di olio essenziale scelto tra quelli proposti durante l’esperienza.

 

 

Info e prenotazione esperienze olfattive: Azienda Agricola di Claudio Gori,
Strada del Cantiere 2, Loc. San Donato, Barberino-Tavarnelle (Fi) / Tel. 335 8471480 /
www.essenziale.eu / info@essenziale.eu

 

 

One thought on “Parlami di ciò che è Essenziale

  1. Sulle note olfattive delle officinali di toscana ecco una coppia alchemica, l’unione tra iridologia e enologia, equilibrio sinergico perfetto per un’azienda all’avanguardia che produce qualità. Grazie grazie grazie invidio le vostre competenze in materia❤️❤️❤️

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