Di Simone Bandini

 

Nuovo incontro estivo con il Sindaco di Radda in Chianti Pier Paolo Mugnaini e con l’Assessore all’Urbanistica Daniele Barbucci: sono in calendario nel mese di settembre una serie di assemblee con la cittadinanza, le aziende agricole, turistiche e produttive in vista dell’approvazione del nuovo Piano Operativo.

 

Acqua, energia, difesa idrogeologica, rifiuti e bosco: questi i cinque capisaldi del nuovo Piano Operativo promosso dall’Amministrazione Comunale e che confermano l’impegno probante e attuativo della visione ecocentrica di cui ci siamo già occupati (Valley Life “Chianti, Valdelsa e Colli Fiorentini, nr. 169, Autunno 2022).

“Il paesaggio rurale del Chianti riveste un eccezionale valore storico identitario e rappresenta, insieme alle risorse agricole ed ambientali e alla sua specifica identità rurale, un valore preminente per questo territorio, dove la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente diventano fonte di reddito diretto ed indiretto, oltre che rappresentare un presidio per il territorio e difesa dal dissesto idrogeologico”, si legge in premessa. “La notorietà internazionale di questo territorio, legata al suo patrimonio paesaggistico e storico culturale di gran pregio, rende necessario sostenere l’attività agricola, nella adozione di tutti gli interventi atti a tutelare il paesaggio rurale, sostenendo e promuovendo il mantenimento dei suoi elementi tipici quali casali, aggregazioni rurali, terrazzamenti, ciglionamenti e tutto il suo complesso ambientale, come si è sviluppato e trasformato nei secoli, trattandosi di un paesaggio ‘costruito’ dalle mani dei suoi abitanti”, si precisa.

In questa ottica: “L’attivazione di un sistema di tutela connessa allo sviluppo ed attenta alle esigenze della aziende che ne fanno parte, attraverso forme di aggregazione tra imprenditori, enti gestori, ricercatori ed altri soggetti preposti al trasferimento della conoscenza, possono consentire la condivisione e la collaborazione e produrre azioni sinergiche anche nella richiesta e destinazione di finanziamenti sia regionali che statali”.

In questo senso, le azioni concrete riguarderanno i macro-aspetti della ‘conservazione delle acque’, la ‘produzione di energia’, la ‘difesa idrogeologica’, il ‘trattamento dei rifiuti’, lo ‘sfruttamento e la conservazione dei boschi’.

Per quanto riguarda il capitolo ‘acqua’ sarà necessario promuovere e valorizzare i sistemi di raccolta delle acque meteoriche nei momenti di massima piovosità e favorire la capacità di infiltrazione e ritenzione delle risorse idriche, anche per evitare il rischio di dissesto idrogeologico. Il nuovo Piano Operativo, in accordo con le proprietà interessate, dovrà individuare i luoghi idonei alla localizzazione di bacini o invasi per una migliore gestione del territorio – che abbiano il minimo impatto ambientale e consentano un miglior utilizzo del bene.

‘Energia’, invece, significa prevalentemente l’obiettivo di costituire una ‘Comunità Energetica Rinnovabile’, su base volontaria e al servizio di tutti: cittadini, attività commerciali, imprese ed enti territoriali, potranno unirsi per produrre e condividere la propria energia da fonti pulite, formando un gruppo di autoconsumo collettivo, di modo che i pannelli possano essere localizzati su edifici pubblici, capannoni industriali o luoghi lontani da coni visuali caratterizzanti il territorio, così preservandolo dal posizionamento incongruo degli stessi o di altre forme evidenti ed invasive di produzione di energia alternativa, per non stravolgere un paesaggio e minacciarne la peculiarità.

Per la ‘difesa idrogeologica’ “Si prevedono sistemazioni idraulico-agrarie negli ambienti collinari per regimare il deflusso delle acque in eccesso, rispetto alla capacità del suolo, favorendo il contenimento dell’erosione che porta al depauperamento del terreno. Gli interventi di recupero possono così evitare che le acque di deflusso acquistino volumi e velocità pericolose, causando frane e smottamenti ma saranno utili anche al miglioramento della fertilità del suolo”. L’obiettivo dichiarato è quello di: “Sfruttare e ripetere l’esperienza dei ‘Progetti Integrati Territoriali’ (PIT Alta Val di Pesa) all’interno del piano di sviluppo rurale della Regione Toscana – che ha destinato risorse per il ripristino di terrazzamenti, sfruttando proprio l’esperienza di ripristino delle antiche sistemazioni idrauliche del territorio che ha visto numerose aziende attive, sia in maniera diretta che indiretta”.

In merito ai ‘Rifiuti’ il Comune cercherà di: “Intavolare accordi con i centri di trattamento per il ritiro e la trasformazione in compost dei rifiuti organici delle aziende aderenti. Gli scarti vegetali si prestano perfettamente alla produzione di terriccio organico stabile e il compost potrebbe essere restituito alle aziende per ripristinare la fertilità delle colture. Si tratterà di trovare, in base alla produzione annua stimata, un centro di trattamento che sia disponibile al ritiro in loco ed alla restituzione di parte della produzione, senza costi per le aziende”.

 

 

Da ultimo, il ‘Bosco’ riveste una crescente importanza a seguito dei cambiamenti climatici e la sua cura e sfruttamento assumono un valore fino ad oggi non percepito: “L’aggregazione dei boschi di varie proprietà, mediante il conferimento del bene bosco da parte di una rete di proprietà, in sinergia con enti, professionisti e imprese, con un approccio cooperativo e attraverso l’uso di strumenti tecnologici che possono portare benefici economici e ambientali. I proprietari coinvolti (privati, aziende agricole ed enti pubblici) sono soci della cooperativa di comunità (CdC). Le aziende, in coordinamento con l’Università di Firenze, potranno occuparsi di rilievi, analisi e valutazione dei boschi e produrranno mappe di dettaglio che porteranno a ‘Piani di gestione’ dinamici ed integrati in funzione delle specifiche caratteristiche riscontrate. In base alle varie modalità di gestione si possono ricavare benefici economici e ambientali che spettano al proprietario”.

Le risorse saranno ricavate dalla gestione integrata – il bosco che sostiene il bosco, re-investendo parte dei ricavi ottenuti, o tramite finanziamenti pubblici o privati. Tra le attività previste c’è anche la valorizzazione turistico ricreativa.

La gestione forestale congiunta tra pubblico e privato potrà essere di natura: produttiva, protettiva, fruitiva, ricreativa o conservativa

 

Info sul territorio di Radda in Chianti: Ufficio Informazioni Pro Loco Radda. Piazza Castello / Tel. 0577 738494 (Silvia Brogi) / proradda@chiantinet.it / www.comune.radda-in-chianti.si.it / www.visitchianti.net