Di Matteo Merciai

Dal 2019 un’iniziativa spontanea e privata di un cittadino con rinomate capacità artigiane e artistiche ha costellato il centro storico di Impruneta di originali manufatti realizzati in terracotta: perdersi tra le viuzze tipiche del borgo alla loro ricerca è diventata una nuova attrazione che contraddistingue il paese alle porte del Chianti.

 

Dei piccoli gatti monocromati sbucano da piccole fessure ricavate nei muri, si arrampicano sulle tettoie, si nascondono negli anfratti del borgo. Alcuni si godono la vita lenta dei paesi chiantigiani, riposando sui cornicioni mentre altri inseguono lucertele e osservano volatili. Sono 21 ed hanno un fattore che li accomuna: sono realizzati in terracotta tradizionale, immobili nella loro posa malgrado il dinamismo che suggeriscono. Sono i “Gatti di Tullio” e dal 2019 valorizzano il centro storico di Impruneta, donando ai visitatori un ulteriore motivo per perdersi tra le viuzze più tipiche: Via Cavalleggeri, Via Paolieri, Via Roma, Via della Croce.

Impruneta è un borgo alle porte del Chianti noto per la millenaria Fiera di San Luca, per la quasi centenaria Festa dell’Uva che coinvolge i quattro rioni e per la produzione di terracotta, tradizione artigianale tramandata ai posteri grazie alle Fornaci che resistono al cambiamento di tempi, gusti, costumi. Le Fornaci di Impruneta che utilizzano esclusivamente terracotta imprunetina sono sette (F.lli Masini, MITAL, Poggi Ugo, Ricceri, Pesci Giorgio e Figli, Massimo Carbone, Artenova Terrecotte), certificate con il marchio CAT “Ceramica Artistica e Tradizionale” affinché si aiuti l’acquirente a diffidare dalle imitazioni.

Di questo universo produttivo che viaggia ai ritmi lenti della manualità, dove l’artigiano è riconosciuto artista, Tullio Del Bravo è tra i pochi rappresentanti: basta osservare i suoi gatti per capire la capacità di cogliere il movimento, la cura del dettaglio, la totale proprietà di trattare la materia.

“Acqua, terra, aria e fuoco: gli elementi della natura sono, con le mani dell’artigiano, i soli ingredienti della terracotta”, spiega nella sua biografia Tullio.

Se oggi Impruneta è (anche) il paese dei gatti in cotto lo dobbiamo proprio a Del Bravo: da una sua iniziativa spontanea e dall’amore dell’artista per il proprio paese, è nata la volontà di adornare il centro storico di Impruneta con manufatti realizzati in terracotta. Uno, due, tre…fino a ventuno. Un modo originale per promuovere il territorio nell’ambito turistico e dare nuovo slancio al principale prodotto d’esportazione imprunetina: il cotto, appunto.

“Si può e deve superare una parte del prodotto seriale per stimolare e riscoprire il piacere di una manualità che i nostri antenati hanno impresso in quelle forme. È un invito quindi ad affiancare alla produzione delle classiche conche e vasi una produzione parallela che tenga presente le richieste di un nuovo tipo di arredo urbano, nuove architetture e nuove possibilità di applicazione, non dimenticando che il cotto resta e resterà un materiale che è nato con l’uomo e che con l’uomo continuerà il suo cammino a condizione che abbia la stessa capacità di evoluzione”, ha dichiarato.

Il visitatore si accorgerà di camminare, calpestando i sanpietrini delle vie centrali di Impruneta, in una sorta di museo diffuso e a cielo aperto, dove il cotto è l’elemento nevralgico: numeri civici, ingressi di abitazioni contrassegnati da grosse pigne – simbolo di Impruneta – chiaramente in terracotta, cartelli, orci, formelle, infine i nostri gatti che si confondono tra storia e originalità, proponendosi come nuova attrazione turistica.