DI CLAUDIA CIABATTINI

 

La famiglia Bianciardi, nell’omonimo palazzo a Castellina in Chianti – tra Siena e Firenze – ha custodito per secoli, oltre a un’importante biblioteca, un archivio di pergamene, documenti e carte che dal 1300 raccontano la storia del territorio.

 

Gli eredi della famiglia Bianciardi hanno creato l’Associazione Amici di Palazzo Bianciardi con l’intento di rendere fruibile questo patrimonio attraverso la creazione del MAB, Museo Archivio Bianciardi, in modo che possa diventare una risorsa per la comunità e non solo.

Gaia Bastreghi Bianciardi, poco dopo la scomparsa della mamma Vanna – figura di spicco nella vita culturale e politica di Castellina in Chianti e stimata docente – ha portato alla luce l’archivio custodito fra le mura del palazzo e, dopo un’attenta valutazione di tutto quello che ha ritrovato, ha deciso di prendere in mano questa immensa eredità:

“Sono cresciuta con la consapevolezza del valore di queste carte e di questi preziosi volumi, ma per la prima volta nella mia vita ho sentito che se non li avessi trasformati in qualcosa di vivo nel presente, probabilmente la memoria storica di questo patrimonio sarebbe andata perduta”.

Gaia si destreggia con grande spontaneità in un archivio che raccoglie carte, atti e pergamene che a partire dal 1300, con straordinaria precisione, ci parlano del territorio e dei tanti risvolti di quella che per secoli è stata la terra contesa tra Siena e Firenze: il Chianti.

Come ci raccontano gli eredi della famiglia, i Bianciardi, hanno antiche origini fiorentine, ma ad un certo punto – forse in seguito ad una damnatio memoriae – le loro tracce vengono cancellate completamente da Firenze, anche se alcuni membri della famiglia sono stati seppelliti in Duomo, perché rettori di Santa Maria del Fiore.

Verso il 1300, come la maggior parte dei Ghibellini in fuga da Firenze, anche questa nobile famiglia si sposta, giungendo così a Castellina in Chianti: nel 1434 acquista, dai Ricasoli, Palazzo Bianciardi: il contratto originale d’acquisto è un esempio dei tesori ancora consultabili nell’archivio.

Con la stessa minuziosa cura sono stati conservati resoconti di scambi commerciali, acquisti di libri e di opere d’arte, prime esportazioni di vino con l’estero, compravendite di terreni e proprietà, matrimoni, diatribe e privilegi: uno spaccato di quella che era la vita delle grandi famiglie toscane durante ed oltre il Rinascimento.

Tutto questo e molto altro compone l’archivio custodito per secoli a Palazzo Bianciardi, ma non è tutto: esiste un’intera biblioteca di volumi che vanno dal 1500 al 1800 e che raccoglie scritti rari e preziosi: due edizioni del Mattioli – un erbario settecentesco di assoluta importanza – un volume di “Medicina per la Commare” – trattato per le levatrici – ed uno dei primissimi Calepini – uno dei primi dizionari di lingua latina.

Arricchisce la biblioteca anche una raccolta di volumi, conservata pressoché integra, di Bartolus da Sassoferrato, che costituisce un testo di straordinaria importanza per la disciplina del diritto.

Una delle cose più emozionanti che si possono trovare in questa biblioteca, oltre appunto ai volumi che ne fanno parte, sono le tracce antiche ed “umane” di chi questi libri li ha vissuti in origine: è straordinario ritrovare le note, gli appunti e anche i semplici scarabocchi di studente appassionato che arricchiscono ogni libro: gli occhi e l’anima di Gaia si illuminano quando legge una delle tante filastrocche che si trovano a margine dei testi.

Un immenso lavoro di censimento e catalogazione, quindi, che è stato possibile anche grazie alla consulenza del Professor Massimiliano Bellavista – Università degli Studi di Siena – che ha seguito Gaia e la sua famiglia durante la manutenzione e il restauro di tutto il patrimonio librario:

“Si tratta di un patrimonio di assoluto interesse – dice -sia per la rarità di alcuni volumi ma anche, e soprattutto,  per le numerose note vergate a mano e firme di possesso che gettano luce sul quotidiano e sugli episodi curiosi della vita del paese tra cinque e settecento. Anche se restano da censire alcuni libri tuttora in restauro e una serie di volumi più recenti (1800 primi del ‘900), è quasi ultimata la catalogazione delle pergamene (1300-1700) – curata da un dottorando che lavora su un progetto seguito dall’Università di Pisa – ed è stata fatta una prima valutazione dell’importante patrimonio di reliquie sacre dal Professor Paolo Torriti dell’Università di Siena”.

Il materiale già catalogato costituirà il Museo Archivio Bianciardi che debutterà come museo online – www.mab-it.org – in attesa di diventare museo a tutti gli effetti una volta ottenuti i finanziamenti necessari.
Nel frattempo la collezione privata può essere visitata su prenotazione.
Il progetto sarà presentato alla stampa e alle istituzioni il 23 ottobre 2021 a Palazzo Bianciardi.

In questa fase di Start Up, l’Università degli Studi di Siena supporterà il progetto dando la possibilità a 3 studenti di accedere ad un corso di alta formazione, specificatamente dedicato alla gestione ed alla valorizzazione e promozione dei beni culturali, incentrato sull’animazione di questa nuova struttura museale.

Il MAB costituirà il punto di partenza per una serie di progetti sul territorio, tutti collegati alla storia racchiusa nei documenti a disposizione ed in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Castellina in Chianti ed i privati che ne vorranno far parte.

L’intreccio della storia della famiglia con quello della storia del nostro Paese è qualcosa che difficilmente si può esprimere a parole: i Bianciardi, ed in particolare Gaia, sentono forte la responsabilità di questo dono, tanto da decidere di volerlo esibire per proteggerlo dall’inevitabile dimenticanza alla quale andrebbe incontro se tenuto ancora nascosto.

Quello che colpisce di più in questa magnifica narrazione del passato è la consapevolezza che la memoria storica vada sempre condivisa e resa pubblica, in modo che la curiosità e la conoscenza possano essere la chiave per leggere anche il presente.

 

In attesa dei finanziamenti istituzionali, il MAB vive grazie all’aiuto dei suoi sostenitori. Si può dare un contributo alla sua realizzazione con una donazione a:

Amici di Palazzo Bianciardi IBAN: IT48J0867371940003003038038

 

Contatti: Gaia Bastreghi Bianciardi – Presidente APS Amici di Palazzo Bianciardi

+39 329 6102028

info@palazzobianciardi.com

Palazzo Bianciardi, via Ferruccio 32, Castellina in Chianti 53011 (SI)