Di Simone Cecchini

 

Siamo tornati ancora da ‘I’Babbo’ – che ha voluto per la sua nuova ‘locanda’ la storica e scenografica ambientazione di Castellina, nel cuore del Chianti. Il locale, ristrutturato e allestito ad hoc, rende finalmente giustizia e spazio alla sua carovana di piatti, vini e tradizioni. Vincenzo Bucci, meglio conosciuto come “I’Babbo” è il personaggio che non ti aspetti: un uomo pieno di storie e aneddoti sul Chianti. I suoi racconti vi coinvolgeranno e divertiranno talmente tanto, che non potrete fare a meno di innamorarvi.

 

 

“I’Babbo”, classe 1964, non si limita alle chiacchiere, ma vuole subito farci scoprire le sue migliori specialità.

Oggi ci consiglia i famosi ‘Pici all’aglione’ con pomodoro fresco e, seconda variante i ‘Pici al fumo’, originari della Valdichiana, con pancetta affumicata, mousse di pomodori e panna fresca. “L’aglione lo prendo dai migliori”, ci dice, dalla società agricola ‘Fruttolandia’ nel cortonese.

“I’Babbo’ usa per i suoi primi ‘firmati’ i prodotti del pastificio Fabbri di Strada in Chianti – biologici e Presidio Slow Food, di grande digeribilità: “Una pasta straordinaria!”. Nel particolare, vi consigliamo gli ‘Spaghetti al guanciale’ con una spolverata di cacio romano, i ‘Dischi Volanti alla Norcina’ con salsiccia, tartufo e panna fresca; infine, davvero strepitoso è il “Sugo di’ Barbagianni” fatto con pomodoro, aromi dell’orto, funghi porcini, salsiccia e rigatino.

Il prosciutto crudo toscano, invece, è di Torrita di Siena.

“Il salame toscano – continua – prendo quello lavorato come facevano una volta i vecchi norcini e contadini del Chianti; con polvere di barbabietola da zucchero e senza conservanti né coloranti artificiali. È perfetto con l’aggiunta di un bel fagiolo zolfino”.

Come da tradizione e memore dell’ultima degustazione fatta, non potevo che assaggiare, nuovamente, la sua meravigliosa e celeberrima porchetta, ancora calda, croccante e suadente. Rigorosamente tagliata a coltello, così come tutti i salumi.

Ma ricordiamo brevemente la sua storia, fatta di antichi usi, di uomini e donne consegnati ormai alla storia del Chianti.

Con la sua famiglia, ancora fanciullo, tornò nella casa di Giovanni Pagni, detto ‘Buricchi’, il famoso porchettaio che andava in Piazza a Greve il sabato ad ogni mercato e alle fiere, sfoderando la sua famosa opera omnia… una porchetta di 150kg: “Mi portava sempre con lui a dare da mangiare ai porci. Un giorno mi disse: da domani ‘ragazzo’ si ammazzano i maiali perché si deve fare la porchetta. Rimasi un po’ sorpreso, preoccupato perché non sapevo cosa fosse la porchetta. Ero ancora un bambino! Soprattutto nel vedere quando ammazzavano il maiale e lo buttavano nel pentolone di acqua a bollore, per spelarlo. Però ho avuto anche questa fortuna, di assistere al momento più magico della porchetta. Poco prima di legare il maiale e metterlo in forno, Giovanni (Buricchi) mandava via tutte le persone, tranne me. Apriva un barattolo del Caffè Paulista dove segretamente conservava l’ultimo condimento – che ancora oggi metto nella mia porchetta per renderla così speciale”, racconta.

Dopo aver gustato questa magnifica porchetta, vediamo Vincenzo tagliare a metà il classico panino ‘I’Semelle’ – che in passato era prodotto con farina tipo 0, nato per essere inzuppato nel latte o nel caffè. Oggi invece è adoperato per il lampredotto e fare i panini con la porchetta. Vincenzo toglie la mollica per far entrare più ciccia, poi lo intinge nel brodo, condito con sale, pepe, salsa verde e olio al peperoncino fatto in casa, favoloso.

Le sue porzioni sono molto abbondanti e saporite, con un ottimo rapporto qualità/prezzo – è inutile che ve lo dica, forse lo avevate già capito da soli.

Se avete ancora fame, e siete dotati di uno stomaco abbastanza capiente, vi consigliamo uno dei suoi classici secondi piatti, ovvero la ‘Guancia di maialino al vino rosso e pepe nero in grani’.

Noi non ci siamo fatti mancare il dolce, scegliendo come da tradizione un bel ‘Tiramisù’ e dei ‘Cantuccini del Forno di Radda’ (Di’Faina) con un bel bicchiere di vinsanto del contadino – fatto come Dio comanda, con uve Malvasia e Trebbiano.

Per finire chiediamo a Vincenzo di definire il suo nuovo locale: “Non lo definirei né un’osteria, né un ristorante ma piuttosto con la semplice allocuzione ‘da I’Babbo’: il custode delle tradizioni del Chianti fiorentino e senese, tra gusto, sapore e simpatia”.

 

Info e prenotazioni: ‘La Sosta del Gallo Viandante – Da I’Babbo’, Via Fiorentina 4, Castellina in Chianti (Si), Tel. 331 1743355 / E-mail: vincenzo.bucci1964@gmail.com

Orario 9:00 – 21:15. Aperto tutti i giorni. Cene a tema e su prenotazione.

Per gli aggiornamenti sugli eventi visitate la pagina Facebook WINE BAR SOSTA DEL GALLO VIANDANTE – DA I’BABBO.