Di Jori Diego Cherubini

 

Il Convento San Bartolomeo ha gli stessi anni di un immenso castagno che si trova di fronte, nati entrambi il 5 settembre del 1278; hanno subito fulmini, terremoti, e vicissitudini di ogni tipo, ma continuano a vivere, rinnovandosi. Oggi il Convento, gestito dall’amore dei fratelli Ricci Barbini – Carlo, Marianna e Elena, figli del Prof. Vittorino Ricci Barbini – rappresenta una delle strutture ricettive di maggior pregio tra Monte Amiata e Val d’Orcia. Siamo entrati per raccontarvelo.

 

 

Varcando il portone d’ingresso, si accede a una dimensione millenaria, medievale e storica. Dove il tempo sembra invitare alla quiete e al relax. Pietre antiche. Certamente. Al contempo, la struttura è dotata di tutti i confort possibili, come una piscina riscaldata con affaccio panoramico sulla Val d’Orcia, un percorso SPA (con vasca idromassaggio, sauna e doccia emozionale), una cantina fornita di pregiatissimi vini, un bar e un ristorante con piatti di primissima qualità provenienti dal territorio. Il luogo perfetto, insomma, per ritemprarsi, sostare e rinascere.

«Chi viene qua – raccontano i fratelli – ama essere circondato dalla storia, capita spesso di vedere gli ospiti rimanere molto tempo a contemplare il pozzo nel chiostro, le colonne originali in travertino del 1500 e gli affreschi, immaginando come vivevano i frati; è una sorta di immedesimazione nella cultura, e nei secoli passati».

Tra i servizi, c’è una nuovissima piscina riscaldata – con affaccio sul panorama di Radicofani: «per noi è un motivo di orgoglio, sarà aperta anche in inverno con la neve fuori e il vapore che fuoriesce dall’acqua, è la realizzazione di un piccolo sogno. Mentre la colazione viene servita in uno splendido giardino di rose e gelsomini sotto a un vecchio noce. Vi sono anche alberi di fico, pere e susine, dai quali si ricavano marmellate dal sapore unico. E non manca una cantina per degustare ottimi vini, da cui partono trentatré gradini che conducono a una delle parti più suggestive del convento: «era l’antico frigorifero dei frati, con una temperatura costante di 9° sia in estate che in inverno».

Nello splendido refettorio si possono ammirare affreschi «strabilianti» risalenti al 1400 con scene raffiguranti Cristo e San Francesco, poi stucchi e un soffitto a cassettoni intagliato nel legno con l’inconfondibile stemma francescano. Al San Bartolomeo la cultura è ovunque: «Il 25 luglio abbiamo in programma il concerto di un’orchestra tedesca (ingresso libero ore 21:00), mentre il 24 agosto, per San Bartolomeo, ci sarà una lectio magistralis (ingresso libero, ore 18) del professore Massimo Seriacopi sulla figura di Ghino di Tacco nella Divina Commedia».

Il posto, che oggi fa parte delle Dimore storiche della Toscana, è particolarmente amato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, più volte ospite della Struttura, il quale ha tenuto delle lectio magistralis sul Convento e sull’importanza degli affreschi, «è grazie al Professore che abbiamo compreso l’importanza di queste opere, e con il suo aiuto siamo entrati a far parte parte dei musei diffusi d’Italia. Oggi il Convento San Bartolomeo è una realtà fatta di arte e cultura dove gli ospiti possono vivere l’esperienza unica di soggiornare nella storia».

 

 

Un po’ di storia

 

Il Convento San Bartolomeo fu dismesso dopo l’Editto napoleonico (1808). Per decenni è stato reso inagibile, in particolare dopo la Seconda guerra mondiale e in seguito al terremoto del 1997. Nel 2000 il professore Vittorio Ricci Barbini si è buttato «con cuore e passione» nell’impresa di ristrutturare completamente l’edificio e riportarlo agli antichi splendori.

 

 

Convento San Bartolomeo: Viale G. Vespa, 368, Piancastagnaio (Siena) – Web: www.conventosanbartolomeo.com / info@conventosanbartolomeo.com / tel. 0577 787120 / 388 9378801