Di Catia Giorni
Siamo nel cuore della Valtiberina, dove le colline sembrano respirare la memoria di secoli passati. Qui sorge il Castello di Sorci, un luogo che non si limita a raccontare storia: la vive, la trasmette, la rinnova ogni giorno. Camminando tra i suoi corridoi, tra affreschi che catturano la luce e pietre che hanno visto passare generazioni, si ha quella sensazione rara di entrare in un racconto ancora in corso. A guidarci in questo viaggio è Veronica Barelli che, insieme al fratello Alessandro, custodisce e anima questa antica dimora.

Valley Life: Ci puoi dire qualcosa sulla storia del castello e sul suo carattere oggi?
Veronica Barelli: Siamo in un castello dell’alto Medioevo: la costruzione risale al 1104. È un luogo vivo, pieno di energia, dove si svolgono iniziative culturali e artistiche, visite guidate e tanti eventi privati. Il castello non è un museo chiuso: è vissuto quotidianamente, con una locanda che funziona tutto l’anno da quasi 50 anni e spazi che ospitano matrimoni, compleanni, concerti e performance.
Valley Life: E ci puoi parlare meglio di queste splendide sale?
Veronica Barelli: Le sale sono molto versatili. C’è la Sala del Tempio, che chiamiamo anche ‘auditorium’ per la sua acustica perfetta: proprio per questo, è richiestissima per feste e compleanni. Poi abbiamo sale più ‘esclusive’, decorate con mobili antichi e che vengono utilizzate per eventi privati. Tra queste mi piace soffermarmi sulla “Sala Rosa”. A un primo sguardo potrebbe sembrare rivestita da una raffinata carta da parati, ma avvicinandosi ci si accorge che quelle pareti raccontano una storia diversa: sono un grande dipinto realizzato con la tecnica dell’uovo, un metodo antico in cui il tuorlo veniva usato come legante per i pigmenti. Il risultato è quella luminosità morbida e duratura che possiamo ammirare ancora oggi.

Valley Life: Questo Castello è famoso anche per gli splendidi tramonti che si possono ammirare…
Veronica Barelli: Eh sì, lo spazio esterno del Castello è davvero un valore aggiunto: la pineta, le antiche mura, il pozzo storico e il chiostro interno creano scenografie naturali per aperitivi e buffet itineranti. In stagione spesso si parte dalle segrete — dove sono esposti anche strumenti storici — per poi risalire verso l’esterno. I tramonti sulla Valle della Sovara, con i colori che cambiano minuto dopo minuto, diventano cornici memorabili per matrimoni e feste.
Valley Life: E se gli ospiti volessero fermarsi a dormire nel Castello?
Veronica Barelli: Accade spesso, perché una volta entrati nel Castello non è facile andarsene velocemente… Disponiamo di cinque camere molto grandi e suggestive, tutte con nomi evocativi. La “Camera con Vista” domina la valle della Sovara. È stata prima la camera di Forattini, poi di Benigni quando scriveva “Non ci resta che piangere”, e per questo viene chiamata anche “Stanza di Forattini” o “Stanza di Benigni”.
Ci sono poi la “Stanza Rossa”, un tempo legata al commercio del guado, la “Stanza del Telaio”, la “Stanza dell’Armatura” e la “Stanza di Annalena”, chiamata anche “Sala Azzurra”, anch’essa dipinta con tecnica dell’uovo ma con base di foglie di guado. Sono camere ideali per ospitare gli sposi e i loro cari, offrendo un’esperienza esclusiva e indimenticabile.

Valley Life: Fino a che punto è possibile personalizzare un matrimonio o una festa?
Veronica Barelli: Il castello si presta a interpretazioni molto diverse: dall’allestimento ultra-moderno alle rievocazioni storiche o alle proposte più fantasiose. Organizziamo matrimoni su misura, eventi themed, rievocazioni con associazioni di giochi di ruolo, servizi e shooting fotografici. Collaboriamo anche con lo scrittore Amos Cartabia per visite guidate con cacce al tesoro per bambini. Tutto può essere cucito su misura sulle esigenze delle persone che si rivolgono a noi.
Valley Life: Qual è il tempo ideale per prenotare un evento o un matrimonio qui?
Veronica Barelli: Dipende dal tipo di evento. I matrimoni vengono spesso prenotati con largo anticipo, mentre feste private come i diciottesimi possono essere organizzate più rapidamente. Le sale sono indipendenti tra loro, quindi capita di ospitare più feste nella stessa serata senza interferenze.
Per progetti complessi è comunque meglio contattarci per tempo, soprattutto per concordare catering, allestimenti e pernottamenti. E, grazie alla Locanda — famosa per i suoi crostini e la pasta fatta in casa — possiamo offrire anche pranzi e cene nel segno della tradizione toscana.

Valley Life: Che cambiamenti avete notato nel tipo di persone che si rivolgono a voi?
Veronica Barelli: Negli ultimi anni, il Castello di Sorci è diventato sempre più noto anche all’estero. Questo ci ha portato ad accogliere ospiti da molte nazionalità: americani affascinati dalla nostra storia, russi, cinesi e altre comunità orientali che spesso uniscono tradizioni diverse in cerimonie doppie. Questa mescolanza culturale arricchisce l’esperienza e rende ogni matrimonio unico. Inoltre, la Sala del Camino e alcune stanze hanno ospitato personalità della cultura e dello spettacolo, che apprezzano l’intimità e l’atmosfera del luogo.
Valley Life: Un’ultima cosa da raccontare a chi sta scegliendo una location per un evento?
Veronica Barelli: Il Castello di Sorci è un luogo che unisce storia, arte, cucina e capacità organizzativa. Se cercate una location che possa diventare scenografia, casa e palcoscenico per il vostro evento, qui trovate versatilità e personalizzazione. Dalla rievocazione storica al matrimonio internazionale, dal concerto alla festa privata, ogni evento può prendere vita in un contesto che unisce passato e presente in modo naturale.

Info: Castello di Sorci, Loc. San Lorenzo 25 – Anghiari (Ar) / Tel. 335 6086706 / info@castellodisorci.it / www.castellodisorci.it
Orari: chiuso il lunedì; aperto tutti gli altri giorni dalle 12.00 alle 23.00