Di Simone Bandini

 

Eleonora Cappellacci per così dire “figlia d’arte” – proviene da una famiglia di imprenditori del mondo dei materiali edili e dell’arredo casa – si muove con naturalezza tra progettazione, interior design ed home staging grazie ai suoi studi e alle esperienze lavorative all’estero. Torna in Valtiberina – e ne siamo felici – una brillante professionista pronta a mettere a frutto sul territorio la sua preparazione.

 

“La mia passione per l’interior design nasce già da bambina: crescere in una realtà imprenditoriale legata alla progettazione di interni e ai materiali per l’edilizia è stato per me un costante stimolo creativo” – ci racconta – “Ricordo ancora quanto mi divertivo con le mattonelle colorate e i listoncini decorativi che andavano di moda anni fa. Giocavo, ma senza rendermene conto, gettavo anche le basi della mia sensibilità creativa. “Oggi porto con me non solo quella memoria affettiva, ma anche il sapere imprenditoriale e la naturale propensione al contatto con il pubblico che la mia famiglia mi ha trasmesso: una mentalità ed una filosofia di vita che mi accompagnano in ogni mio passo”, precisa.

È la componente del dialogo a permetterle di disegnare un nuovo ambiente, di trasformarlo e di ‘rinfrescarne’ l’immagine: “La base su cui costruisco ogni mio progetto è il rapporto con il committente: la conversazione parte sempre dalle sue ‘necessità’. Per questo, in una prima fase non mi confronto su stile o arredi, ma mi dedico ad un attento e scrupoloso ascolto, volendo interagire, osservare e capire i desiderata di chi mi parla. Credo fermamente che la forma debba, sempre, conseguire alla funzione. L’interazione con lo spazio non è solo il punto di partenza, ma anche il collante che rende possibile un progetto di design autentico”.

La sua esperienza all’estero le ha fornito gli strumenti per portare innovazione anche in contesti più tradizionali, come spesso accade nel territorio toscano. Qui gli ambienti custodiscono un fascino e una storia che meritano rispetto, ma che possono anche essere valorizzati e reinterpretati con una nuova concezione della percezione dello spazio: “Il mio obiettivo, come professionista e come designer, è proprio questo: integrare armoniosamente le esperienze maturate sia nel residenziale di lusso che nel settore dell’hospitality, per dar vita a progetti coinvolgenti ed armoniosi. In ogni lavoro tengo sempre ben presente questo concetto: sfruttare al massimo le potenzialità di un ambiente, affinché non sia solo bello da vedere, ma anche vivo, funzionale e capace di generare benessere”.

Ma veniamo ora allo home staging, pratica molto diffusa all’estero e sempre più richiesta anche in Italia – che consiste precisamente nel valorizzare un immobile destinato alla vendita o all’affitto, presentandolo in modo accogliente e funzionale con un restyling degli spazi: “Amo progettare ambienti residenziali – anche in collaborazione con agenzie immobiliari, sviluppando servizi di home staging mirati ed efficaci, in grado di aumentare l’attrattività degli edifici”.

Tutto questo non significa semplicemente arredare, quanto altresì generare atmosfere capaci di trasmettere un feeling immediato: “In poche parole, far sognare i potenziali clienti”.

L’home staging non è utile solo per i privati che desiderano vendere o affittare la propria casa – o per le agenzie immobiliari che gestiscono più proprietà. È altresì uno strumento strategico per i real estate agents: li aiuta infatti ad aumentare la fidelizzazione del loro portfolio, a ridurre i tempi di permanenza di un immobile sul mercato e a limitare il ricorso a scontistiche sul prezzo di vendita. In altre parole, rende il lavoro di intermediazione più fluido ed efficace, generando soddisfazione sia a chi vende che a chi compra.

“Il mio percorso personale ha inciso profondamente sul mio modo di lavorare. Ho vissuto a lungo all’estero e questa esperienza mi ha permesso di aprirmi a stimoli creativi diversi, sviluppando uno sguardo capace di cogliere sfumature culturali e stilistiche e di tradurle in progetti su misura. Oggi porto questa sensibilità sul territorio, mettendomi a disposizione non solo come professionista e come creativa”.

Un’altra area di grande interesse è la progettazione di spazi dedicati agli affitti turistici, come bed & breakfast, case e appartamenti per vacanze: “Qui il mio approccio progettuale e la mia attenzione all’unicità degli ambienti trovano un terreno fertile. Credo, infatti, che gli spazi per permanenze brevi rappresentino un’opportunità straordinaria per influenzare in modo sostanziale l’esperienza complessiva degli ospiti. Ogni dettaglio, dal colore alla disposizione degli arredi, diventa parte di un racconto che può trasformare un semplice soggiorno in un ricordo vivido e memorabile, capace di lasciare un segno anche in chi vi rimane solo per pochi giorni”.

Che ruolo ha avuto la sua esperienza all’estero del definire la sua sensibilità professionale? “La Spagna, con i suoi colori vibranti e le sue finiture mediterranee, ha influenzato la mia capacità di interpretare lo spazio con freschezza e leggerezza, portando luce e vitalità nei miei progetti. L’Olanda, invece, mi ha insegnato a dare valore alla funzionalità e alla rapidità dei processi: là, ho imparato a ottimizzare tempi e flussi di lavoro, snellendo il percorso progettuale e rendendo ogni fase più performante ed efficiente. Oggi porto con me questo bagaglio internazionale, che mi consente di arricchire i miei progetti con equilibrio, tra visione creativa e metodo. Mi piace pensare che ciò che offro vada oltre l’aspetto estetico o tecnico: accompagno le persone in un percorso che unisce cultura e sensibilità, nella progettazione di case che non siano solo belle, ma che sappiano raccontare davvero chi le vive”.

In virtù della sua permanenza fuori dall’Italia, Eleonora avverte oggi il desiderio di rivolgersi anche alla platea internazionale che sceglie di vivere o investire nel nostro territorio. Toscana e Umbria, così come altre zone del centro Italia, attraggono sempre più cittadini ‘stranieri’, che hanno esigenze diverse su come progettare e abitare uno spazio: “Il mio obiettivo è quello di avviare un dialogo autentico, offrendo loro non solo un servizio di progettazione, ma anche una vera reinterpretazione degli ambienti in armonia con le specificità del territorio e con una visione contemporanea e globale”.

L’esperienza e la flessibilità maturate negli anni di lavoro all’estero diventano in questo contesto strumenti preziosi, che le consentono di connettere due mondi complementari: quello locale e quello internazionale. Come? Creando ambienti che sappiano rispettare l’identità italiana ma al tempo stesso rispondere alle aspettative e al gusto di chi viene da altri paesi: “In estrema sintesi, traduco l’identità del territorio in spazi dal respiro globale”.

Che dire poi della necessità di un restyling delle proprietà datate, o che si origina dal desiderio di nuovi proprietari: “Per me è un’occasione di reinterpretare gli ambienti con uno sguardo nuovo e audace. Non si tratta semplicemente di rinnovare l’estetica, ma di attualizzare gli immobili in maniera smart, valorizzandone le caratteristiche e adattandoli ai nuovi committenti, che sia per una scelta di vita o per un’operazione immobiliare”.

Grazie a diverse esperienze in studi di progettazione, Eleonora ha sviluppato una sorta di ‘catalogo mentale’ che le permette di spaziare con naturalezza tra atmosfere rustiche, moderne o storiche: “Questo bagaglio professionale mi consente di affrontare ogni progetto con grande flessibilità, scegliendo un metodo rapido ed efficace per ottenere risultati concreti, senza mai perdere di vista l’identità del luogo”.

“Che si tratti di una proprietà dal carattere tradizionale o di uno spazio più neutro, il mio obiettivo è sempre quello di creare un equilibrio tra funzionalità, estetica e contemporaneità, restituendo agli ambienti nuova energia e un’immagine elegante e senza tempo”, conclude.

 

Info: design@eleonoracappelacci.it / Tel. 331 4772217

 

 

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