A cura di Simone Bandini

 

“Poliedrico ma con un denominatore comune”: l’ecologia. Stefano Farinelli introduce sé stesso e ci parla di alcuni temi che sono parte integrante della sua vita personale e professionale – nonché della prospettiva, oggi centrale ed imprescindibile, di conoscere e vivere al meglio il territorio.

“Dopo la laurea in Geotecnologie – racconta – la mia formazione è proseguita con lo studio delle scienze della terra, volendo approfondire in particolare l’aspetto informatico della gestione del territorio con applicativi G.I.S. e G.P.S. che, negli ultimi anni, hanno assunto una rilevanza fondamentale. Una volta laureato ho subito cercato di inserirmi in quel contesto che da anni inseguivo con gli esami universitari e non parlo strettamente della figura professionale, ma di un soggetto che potesse saper comunicare le passioni che porta dentro sé stesso. Dapprima abilitato alla professione ho fatto un po’ di ‘gavetta’ in studi del settore per poi concentrarmi su ciò che mi stava a cuore: far conoscere il territorio in tutte le sue forme, specie attraverso l’interazione con l’uomo. In effetti è proprio un concetto che si avvicina molto alla definizione di ‘Ecologia’; per questo ho scelto di seguire varie strade che stanno confluendo tutte in questo denominatore comune”.

A partire dall’insegnamento di materie scientifiche presso le scuole secondarie di primo e secondo grado e la divulgazione di temi ambientali attraverso video e articoli redatti per testate giornalistiche locali e nazionali.

“In tutto questo – prosegue – non è mai mancato, ovviamente, lo sport.  Ritengo che praticare attività fisica, soprattutto all’aperto, possa nobilitare l’uomo sotto vari punti di vista. Contribuisce a scaricare lo stress ed a mantenere uno stile di vita sano e reattivo. Così per quanto mi riguarda, pratico ciclismo in mountain bike, trekking e trail running. Tre tipologie diverse di allenamento ma accomunate da un fattore molto importante: il contatto con la natura negli spazi aperti”.

Le recenti restrizioni derivanti da scelte amministrative per contrastare il dilagare della pandemia Covid-19, ci hanno indubbiamente limitato negli spostamenti e di conseguenza anche nello stare a contatto con la natura. Sicuramente supereremo il difficile momento accompagnati da un vento di cambiamento che aprirà nuovi orizzonti – per chi avrà la capacità di sognare!

La sua è una professione d’amore: “Viaggiando un po’ in giro per il mondo, ma soprattutto nella nostra magnifica Italia, sono venuto a contatto con ambienti, situazioni, stili di vita molto differenti gli uni dagli altri. Non è necessario catapultarsi dall’altra parte del pianeta per assaggiare cibi differenti o usi e costumi particolari. La nostra penisola offre una vastissima biodiversità e ricchezza di folclore che tutti nel mondo ci invidiano. La Valtiberina Toscana e L’Alto Tevere Umbro sono la mia terra e non sono un’eccezione: paesaggi sensazionali e moltissimi sentieri da percorrere, un patrimonio artistico e culturale senza pari”.

Complice l’emergenza sanitaria con le sue restrizioni agli spostamenti – in un momento in cui le persone non possono o non vogliono uscire di casa – una ‘finestra sul cortile’ può davvero aiutare ad affrontare il distanziamento sociale in modo più sereno: “Per questo ho deciso di comunicare gli aspetti legati alle scienze della terra ed alle emergenze naturalistiche in senso positivo; pianure alluvionali, colline e montagne sono straordinariamente varie e percorse da sentieri, ma mostrano anche emissioni gassose, grotte, rocce di ogni tipo, flora e fauna che abbondano ovunque”.

“All’interno della mia attività professionale – precisa – brevi video e reportage tematici in “microscala”, come li chiamo io, sono una possibilità di conoscere meglio il territorio; magari imparando che a pochi passi da casa si trovano delle curiose polle di acqua sulfurea fredda, piuttosto che grotte scavate nella roccia arenaria o, nel bosco, resti rupestri di tempi antichi”.

Le Riserve Naturali presenti in valle si prestano perfettamente a questo scopo: “I monti Rognosi con le ofioliti ed il pino nero, l’Alpe della Luna con le rocce Marnoso Arenacee e le faggete secolari, la golena del Fiume Tevere, l’Alpe di Catenaia e le altre aree degne di nota contraddistinte da una serie di itinerari e cammini importanti a livello internazionale.

Il Cammino di Francesco, vieppiù, collega luoghi di culto ed incontra borghi e periferie montane di pregio: “Armato di smartphone e telecamera a 360° ho iniziato a creare una piccola regia di montaggio che di volta in volta descrive in un tempo massimo di 5 minuti le caratteristiche principali del tema in oggetto, quel tanto che basta per incuriosire chi guarda, senza tralasciare aspetti fondamentali”.

“Oltre a ‘Valley Life Magazine’, credono oggi in questo progetto di promozione territoriale istituzioni ed associazioni come il brand turistico ‘Meet Valtiberina Toscana’ – che ringrazio per l’aiuto nella condivisione dei contenuti video nei loro canali social – ed il brand ‘Io Vivo in Toscana’, con il suo simpaticissimo logo a forma di cinghiale che mi accompagna nelle mie varie uscite. In un’ottica di fare rete con i soggetti presenti sul territorio, si prospetta inoltre una nuova collaborazione con la locale emittente televisiva”.

Ancora oggi purtroppo, in questo clima di restrizioni e sacrifici, non ci sono certezze delineate ma, certamente, c’è la voglia di espandere questa ‘filosofia divulgativa’ anche in altri territori.

Dal mio lavoro e da questo progetto spero possa nascere una maggior sensibilizzazione verso l’ambiente, per la sua salvaguardia, ed una forte spinta all’ecoturismo di prossimità.

 

Info: Dott. Geol. Stefano Farinelli / faristefa@libero.it / Mob. 339 2546356