Di Simona Vagnoli

 

“Utilizzo le cose semplici per spiegare la vita, che semplice non è”.

 

 

Con questa frase che racchiude l’essenza del lavoro e dello spirito dell’artista casentinese Sara Lovari, oggi vi invito a conoscerla meglio e a scoprire il suo mondo artistico dove le forme si fondono con i colori e le emozioni si trasformano in opere d’arte. Con Sara la creatività e l’immaginazione hanno il potere di trasformare la realtà, e di trasportarvi in un universo di bellezza e di poesia, dove ogni opera è un’emozione che prende forma.

 

Sara, raccontaci chi sei, come nasce la tua passione per l’arte e il tuo percorso fino ad oggi?

Sono Sara Lovari, classe 1979, nata e cresciuta ad Avena di Poppi (AR). Dopo una laurea in economia, che mi ha fornito le conoscenze e le competenze necessarie per gestire in modo consapevole l’aspetto economico della mia carriera, nel 2007 ho deciso di trasferirmi in Inghilterra per seguire il mio sogno di diventare un’artista. Lo stesso anno ho esordito con le mie opere in una mostra collettiva, che ha rappresentato per me il punto di partenza di una serie di mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Ho provato a dipingere ma l’odore degli oggetti antichi e dei libri vecchi mi ha subito rapita e sono passata alla scultura di carta e all’assemblaggio.

Nel 2014 ho avuto il privilegio di essere selezionata come finalista del prestigioso premio Arte Mondadori ed ho vinto il premio Adrenalina di Roma nella sezione ‘nuove proposte’. Nel 2015 sono arrivata in finale per il Premio Catel Museo Scuderie Aldobrabdini di Frascati e ho avuto l’onore di esporre una mia personale dal titolo “Les objects” presso il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. Nello stesso anno, ho vinto una borsa di studio dall’Università dell’Oklahoma con ArtResidence Norman USA dove ho eseguito un ciclo di opere “in site” sul tema del viaggio.

Nel 2016 ho vinto il premio Gold Adrenalina-Roma e nel 2017 ho presenziato alla Biennale dell’Uragano presso National Weather Center ad Oklahoma City (Usa).

Negli anni successivi, mi sono impegnata a far conoscere le mie opere a livello globale, partecipando regolarmente ad importanti eventi e mostre sia locali che internazionali di grande rilievo.

Quali sono le tue fonti di ispirazione, quali materiali utilizzi e perché li scegli?

Il “mio Casentino” è la fonte di ispirazione principale, una terra magica e avvolgente, che mi nutre di emozioni e di suggestioni. Grazie anche alla mia passione per lo sport all’aria aperta, ho la fortuna di poter esplorare e apprezzare ogni singolo centimetro della vallata. Dai boschi di Camaldoli al Sasso Spicco, dai piccoli paesi alle cascate lungo i fiumi: ogni luogo mi affascina per i suoi colori e la sua storia e mi fornisce sempre nuove ispirazioni che mi aiutano nelle mie creazioni. Il Casentino è la mia fonte di stimoli creativi, ma è anche la mia casa, il luogo dove ritorno sempre con gioia e gratitudine.

La mia arte è fortemente influenzata anche dalle esperienze delle persone che incontro, così come sono i materiali a scegliere me per essere assemblati.  Spesso, le persone vengono nel mio studio e mi raccontano le loro storie, che poi traduco in oggetti attraverso il mio lavoro. Le mie mani sono solo un mezzo, come una penna che scrive su un foglio, per unire le cose in un’espressione esclusiva e originale.

Tutto quello che è esposto ed in vendita nel mio studio è frutto di collaborazioni con aziende toscane che seguo personalmente dalla scelta dell’oggetto alla realizzazione, rispettando il mio concept di lavoro unico e speciale. Si possono trovare ceramiche, abbigliamento da ciclismo, pelletteria e oggettistica, tutto rigorosamente fatto in Toscana con il mio design, ed opere originali dalle quali partono vari progetti collaterali.

 

 

Quali sono le principali sfide in questo lavoro?

La sfida è quotidiana. Essere un libero professionista non significa soltanto dedicarsi alla propria passione, ma comporta anche dover affrontare le sfide della burocrazia e delle incombenze amministrative, comuni a tutti i professionisti. Credo però che l’amore sia una forza straordinaria, capace di farci superare tutte le difficoltà e di darci la forza necessaria per affrontare tutte le sfide della vita, comprese quelle lavorative. Sono una persona testarda e determinata e ho sempre avuto la fortuna di poter contare sull’appoggio e il sostegno di molte persone a me care, che nei momenti di incertezza, sono sempre al mio fianco, pronte ad aiutarmi a trovare la strada giusta e a sostenere le mie scelte.

Quali sono le tre opere che meglio ti rappresentano?

“La Camicia di Mauro”: una scultura di carta da imbianchino che mi ha permesso di arrivare nei primi 9 scultori a livello nazionale alla Triennale di Milano.

“Il Quinto Elemento”: un nuovo progetto nato dall’assemblaggio di lapis e appuntature di lapis, esposto alla Galleria Wikiarte di Bologna. Quest’opera non rappresenta solo un esempio di pazienza e di precisione, ma anche un richiamo al mare e al movimento delle sue onde.

“Scrivimi”: un Abito di Carta con strascico realizzato con carte Kartos, che è stato esposto alla Biennale della Carta di Lucca 2022 e racconta il viaggio della scrittura dalla busta da lettera al francobollo.

 

 

Cosa ti riserverà il futuro? Ci sveli qualche tuo progetto in anteprima?

Durante i mesi di maggio e giugno, ho avuto l’onore di partecipare come scenografa alla produzione di tre cortometraggi, sotto la guida della talentuosa regista Linda Fratini, che andranno in onda nel 2024.

Quest’anno ho avuto il privilegio di collaborare con il Comune di Pratovecchio Stia, grazie al Sindaco Niccolò Caleri e alla Scuola dell’Arte Fabbrile, per la realizzazione di due manichini-monumento in ferro, esposti in modo permanente davanti alla TACS e nelle vicinanze di Tessilnova.

Inoltre, la mia opera in ferro “Magica allegoria di una Chiave” verrà installata tra pochi giorni lungo la nuova pista ciclabile di Pratovecchio.

Il prossimo 23 settembre sarà inaugurata una nuova mostra, curata da Laura Monaldi, presso lo Spazio Zero di Pistoia, che mi vedrà protagonista insieme ad altre due grandi artiste.

Continuerò a lavorare in sinergia con grandi aziende, fra cui MiniConf e Kartos. Con le carte pregiate di quest’ultima ho recentemente realizzato un intero abito per Pitti Uomo 2023 e presenterò un nuovo progetto a Francoforte nel 2024.

Attualmente, mantengo anche una collaborazione costante con Bruno Rossi Bag per la produzione di borse ed accessori in pelle di alta qualità, con Ceramiche Tapinassi per la realizzazione di oggetti e sculture in ceramica, con GLS di San Gimignano per la creazione di oggettistica e con DaMa Cycling per un abbigliamento tecnico per ciclisti. Ho un progetto in cantiere anche con BRG Illuminazioni.

Sono entusiasta, inoltre, di annunciare che la collaborazione con la designer indiana Elsie Nanji e l’esperto di design Harsh Manrao continuerà, grazie alla fiducia e alla stima reciproca che ci unisce. Dopo il successo del nostro lavoro per il Museum of Living History, abbiamo in programma nuove iniziative a Mumbai e presto lavoreremo ancora insieme per un altro museo.

 

 

Info: Lo studio SaraLovariArt si trova in Piazza Soldani 12, a Poppi. Per coloro che non avessero la possibilità di incontrarla di persona, segnaliamo le sue vetrine digitali: sito web www.saralovariart.it, account Instagram e Facebook “SaraLovariArt” e il numero di telefono 347 0875234.