Di Serena Lombardi

 

Trasformare un sogno in un progetto concreto: questo è ciò che ha fatto Vincenzo Vangelisti, quando ha deciso di investire il suo capitale, frutto di una vita di lavoro di successo, per creare un’attività destinata a garantire un futuro solido alla sua famiglia. Dopo aver lavorato in un’azienda metalmeccanica specializzata nel riciclo di gas e liquidi per il condizionamento auto industriale, Vincenzo ha messo a disposizione anche la sua visione imprenditoriale e la sua determinazione per investire nel sogno delle figlie di gestire un agriturismo.

 

Per realizzare questa impresa ha scelto un terreno con una storia secolare che si fonde con la natura e la cultura del Casentino. Da sempre, chiunque abitasse o passasse in questa zona, veniva rapito dalla bellezza delle giunchiglie selvatiche e le coglieva per portarle al cimitero locale. Ancora oggi questo fiore cresce sia spontaneamente che coltivato creando un’atmosfera incantevole e suggestiva, tanto da avere l’onore di dare il nome al borgo. Un borgo che, secondo testimonianze ufficiali, esiste almeno dal 1923, ma che potrebbe avere origine già nel XVIII secolo, quando i Lorena arrivarono nel territorio per rimboschire e costruire casolari nei pressi di rigogliosi pozzi d’acqua.

Per la figlia di Vincenzo, Irene Vangelisti, gestire Borgo le Giunchiglie non significa solo offrire ospitalità ai turisti, ma anche immergersi nella natura e nel contatto con la terra. La vita in campagna è sempre stata la sua dimensione, e il lavoro come contadina l’ha sempre affascinata. Lasciarsi cullare dal silenzio del bosco, toccare gli alberi e la terra, è per Irene un modo per ricaricare le batterie, per incanalare la sua iperattività e per sentirsi a casa connettendosi con le proprie radici e con la storia della sua famiglia. I nonni, veri contadini, hanno vissuto la terra con passione e dedizione, il padre si è da sempre dedicato alla pulizia delle aree boschive e a ripiantare gli alberi e ora Irene desidera portare avanti questa eredità.

Al Borgo le Giunchiglie, il tempo sembra scorrere diversamente: qui, i profumi ed i colori della natura e delle mille varietà di fiori si mescolano con il canto degli uccelli e con il suono del vento tra le foglie degli alberi.

Il lago, i boschi ed i frutteti sono stati risanati diventando un Paradiso per gli amanti della natura e del birdwatching. Tra querce secolari ed ontani è possibile avvistare una ricca fauna selvatica che comprende picchi, cormorani, gazzette bianche, aironi, rondoni e numerosi rapaci. Una grande lepre completa il meraviglioso ecosistema che si è rigenerato in questo luogo.

Nei campi si coltivano a rotazione cereali antichi, lavorati in collaborazione con la Fattoria di Selvoli, e le nocciole.

Ma l’agriturismo non è solo contatto con la natura, è anche un luogo di incontro e di condivisione sospeso nel tempo. Gli ambienti, grazie al contributo dell’architetto Luca Bonetti di Poppi, sono stati restaurati con pregiate materie prime: legno di quercia antica, pietra, travi di castagno e pianelle di cotto artigianali.

Il progetto conservativo ha saputo coniugare alla perfezione tradizione e modernità creando un’atmosfera unica e discreta ed è stato preso a modello per la creazione di un book, a Milano, per la scelta delle tappezzerie. Il lampadario a 22 luci, che impreziosisce il grande salone, aggiunge un tocco magico.

Grazie alla sua offerta di borgo esclusivo, gli ospiti possono godere di un’esperienza autentica e indimenticabile, affittando l’intera struttura per il proprio gruppo di amici, famiglia o solo in coppia. In questo modo, possono ospitare chi desiderano e mantenere comunque un alto livello di privacy durante tutto il soggiorno.

Per mantenere gli elevati standard dell’ospitalità richiesti dal target a cui si rivolge, Irene ha addirittura scelto di non destinare una delle unità abitative al casiere. “Vogliamo garantire ai nostri ospiti la massima privacy e permettergli di prendere in gestione l’ambiente come fosse casa loro” precisa.

La clientela – il cui 80% è costituito da turisti provenienti dall’estero – può beneficiare del contatto con la natura ma anche di una piscina esterna, di un rigoglioso giardino con patio, di un barbecue coperto, di un vecchio forno a legna, di una spa con sauna e bagno turco e di una cantina in cui organizzare degustazioni di vini e prodotti tipici a lume di candela.

Borgo le Giunchiglie è composto da ben 3 strutture principali: La Casa padronale, il Fienile e la Villetta familiare dove si trovano varie unità abitative destinate ad accogliere un massimo di 24 persone.

L’agriturismo dispone di spazi comuni adatti anche per cerimonie ed eventi, adatti ad ospitare fino a 50 persone all’interno e 150 all’esterno. La struttura è ideale per una vasta gamma di attività che spaziano dai training aziendali, alle lezioni di yoga o alle cooking class. Nella cucina industriale, realizzata con un design di alto livello gli ospiti possono cucinare in autonomia o affidarsi ad una rete di chef professionisti della zona.

“L’agriturismo ha un’apertura semestrale per evitare di stressare i vari ambienti” conclude Irene “durante i sei mesi invernali i turisti lasciano il posto ai professionisti che si dedicano all’agricoltura e alla manutenzione dei campi dei boschi e della struttura e alla produzione di legna da ardere. Ed anche io vivo in modo più intimo la mia dimensione ideale”

 

 

Info: Borgo Le Giunchiglie, Località Sala, Poppi (Ar) / Tel. +39 333 4778134- mail: info@waissrl.com