di Alessandra Fochi

 

Sono in pieno fervore gli ultimi preparativi per la venticinquesima edizione della Biennale europea d’arte fabbrile che si terrà a Stia dal 31 agosto al 3 settembre 2023. La manifestazione, che può definirsi il più importante appuntamento del settore fabbrile a livello europeo, rappresenta ormai uno degli eventi più ‘qualificanti’ per la vallata casentinese e, ad ogni edizione, attira nel paese di Stia migliaia di visitatori.

 

 

I primi passi che hanno poi portato all’attuale manifestazione nota come “Biennale Internazionale del Ferro” sono stati compiuti nel 1976 su iniziativa di Pier Luigi Della Bordella, dell’antiquario aretino Ivan Bruschi e dell’allora sindaco di Stia Vittoriano Frulloni. Venne organizzata ed allestita nella piazza Tanucci di Stia una mostra-mercato di oggetti artigianali in ferro battuto, che per le prime due edizioni avvenne con cadenza annuale e poi, subito dopo, biennale dato l’impegno organizzativo ed economico che si rese evidente.

Nel tempo la manifestazione si è arricchita con molte altre iniziative collaterali, aperta ad una partecipazione internazionale, rivista nella sua strutturazione ed infine anche ospitata in una nuova location all’interno del salone a volte dell’antico lanificio di Stia, prendendo il nome di “Lanificio – spazio vuoto incubatore di idee”.

Si presenta come invito ed opportunità per i fabbri di tutto il mondo ad esprimere, attraverso l’arte della forgiatura, la loro creatività, trovando all’interno dell’esposizione una vetrina privilegiata, punto di incontro, di confronto e di visibilità presso un pubblico ampio, vario e comprensivo di esperti esterni e stakeholder.

Al contempo, però, numerose altre proposte hanno affiancato la mostra mercato, rendendo la “Biennale” un evento poliedrico che trova nella lavorazione del ferro il fil rouge che accomuna tutte le attività previste.

Tra queste, quella che incontra maggiori consensi di pubblico ed artigiani è il ‘Campionato mondiale di forgiatura’ che vede, ad ogni edizione, la partecipazione di circa 200 fabbri ed un afflusso di migliaia di visitatori.

La forma attuale della manifestazione rappresenta l’evoluzione della prova estemporanea di forgiatura svoltasi per la prima volta nel 1981, in occasione della 4ª ‘Mostra mercato d’artigianato del ferro battuto’, consistente nella realizzazione di un’opera a tema libero alla presenza del pubblico.  Il campionato attuale si svolge, invece, secondo un preciso regolamento fissato dall’associazione della biennale che prevede, tra l’altro, per ogni anno uno specifico tema. Quello fissato per questa edizione è “Connessioni”.

Il manufatto deve integralmente essere realizzato in estemporanea, senza poter utilizzare parti precedentemente fabbricate. L’oggetto deve ovviamente essere in ferro, forgiato secondo la tecnica tradizionale, cioè senza l’ausilio di macchinari, ma vi possono essere inserite piccole parti in altri materiali. La prova, che è strutturata in un duplice percorso, individuale e a gruppi, si svolge nella Piazza Mazzini di Stia dove vengono predisposte 12 postazioni di lavoro, ognuna dotata di una propria forgia e corredata degli attrezzi di lavoro nonché di varie barre di diversi tipi di ferro.

La storica sede della mostra mercato, cioè la bellissima Piazza Tanucci di Stia, definita il salotto del Casentino, è divenuta invece lo scenario ideale per il ‘Concorso internazionale di scultura’ che ha preso inizio nel 2017 ed è quindi giunto alla sua 4ª edizione. Nato con l’intento di arricchire la Biennale con una iniziativa di grande qualità artistica e valorizzare la piazza del paese, si traduce nell’allestimento di un percorso scultoreo di opere in ferro realizzate da maestri fabbri secondo il tema proposto per la competizione, diverso ad ogni edizione. Il tema scelto per questo anno è “Leggerezza”, che, associato al materiale del ferro, sembra quasi un ossimoro e ci si aspettano quindi piacevoli sorprese.

Le opere in gara devono per regolamento essere progetti inediti e vengono valutate da un’apposita giuria internazionale composta da maestri fabbri, architetti e/o designer che operano con il controllo e la vidimazione di un notaio. Vengono premiati i primi 3 qualificati e le opere vincitrici rimangono all’associazione della Biennale, destinate ad essere utilizzate come arredi urbani in diverse aree del paese. Molte di queste sono ammirabili girando per le vie e le piazze di Stia.

Altra competizione prevista è il “Concorso di Progettazione e Disegno” che vede giovani artisti/designer/architetti impegnati nella progettazione grafica di oggetti in ferro che  possano poi essere realizzati da abili artigiani e risultare funzionali al decoro  urbano del comune di Pratovecchio Stia. Il soggetto scelto per questa edizione è “cornici per selfie” da collocare all’interno del territorio comunale e strutturate in modo da poter ospitare il volto di due persone e sullo sfondo un paesaggio, un edificio o un’opera d’arte.

I visitatori della Biennale potranno inoltre ripercorrerne la storia ed i frutti attraverso il ‘Museo del ferro’ allestito in una sala dello storico lanificio di Stia,  che ospita un significativo saggio del ricco patrimonio prodotto negli anni dai fabbri che hanno preso parte alle varie edizioni del concorso di forgiatura, ed ancora andando ad esplorare la scuola di forgiatura all’interno del ‘Laboratorio di arti e mestieri’ che è stato realizzato attraverso il recupero di un vecchio edificio della Ferroviaria situato nei pressi della Stazione di Stia.

 

 

Ricco, vario e di qualità sempre crescente ad ogni edizione è dunque il ‘menù’ proposto dalla manifestazione della Biennale che trova la sua risorsa principale e sorprendente nello straordinario gioco di squadra di tanti volontari.