Di Serena Lombardi

 

Come tre viandanti curiosi, insieme all’editore Simone Bandini e alla collaboratrice Simona Vagnoli, siamo partiti alla scoperta di un tesoro nascosto nel cuore del Casentino: una casa agricola rinnovata dal tocco magico dei proprietari, dove la bellezza della natura e la passione per la tradizione si fondono in un nuovo modo di vivere e rispettare la terra e di accogliere gli ospiti. Oggi, conosceremo meglio la famiglia che ha dato vita a Casa Agricola Rossi e cosa la rende così unica.

 

 

Antonio, come nasce il progetto Casa Agricola Rossi?

Casa Agricola Rossi nasce da un lungo progetto di rivalutazione di una struttura agricola di famiglia iniziato nel 2016 per progettare il futuro con le nuove tendenze agricole, pur preservando il passato. Lo stile è volto a mantenere la semplicità dell’ambiente, aggiungendo un tocco di originalità e unicità con materiali e oggetti inutilizzati.

Perché e come hai deciso di convertire tutto in biologico?

Abbiamo avviato la conversione dell’azienda agricola a biologico nel 2020, ottenendo la certificazione ICEA nel 2022, contemporaneamente allo sviluppo dell’agriturismo eco-friendly certificato da Legambiente. Volevamo superare le convenzionali pratiche agricole e garantire una scelta etica per l’ambiente e per le future generazioni. Abbiamo ricevuto supporto da amici e realtà esperte nel settore e siamo entrati a far parte della storica Cooperativa sociale IRIS BIO di Calvatone (CR). Dedichiamo costantemente risorse ed energie a restituire ai terreni le loro proprietà organiche, attraverso tecniche di agricoltura rigenerativa quali: miglioramenti del drenaggio dei terreni, semina di leguminose e rotazione delle coltivazioni. Nel 2023 abbiamo iniziato a coltivare il farro spelta, raccolto a luglio. Dopo la trebbiatura, spediamo la materia prima al mulino convenzionato che la trasforma in farina da consegnare al Pastificio della Cooperativa Iris per la produzione di pasta.

 

Quali prodotti offrite agli ospiti?

Tutti i nostri ospiti ricevono un cesto di benvenuto contenente pasta di farro, passata di pomodoro e gallette, insieme ad altri prodotti come conserve e olio, provenienti da aziende agricole locali. Proponiamo anche la possibilità di prenotare dal catalogo di Iris e delle realtà eccellenti del Casentino.

Irene, qual è il tuo lavoro a Torino e perché hai scelto di dedicarti anche alla gestione della casa agricola? In che modo i due lavori si influenzano reciprocamente e come riesci a conciliarli?

A Torino mi occupo di Digital Strategy e comunicazione per una Cooperativa sociale di tipo B attiva sul territorio piemontese che cura progetti legati al cibo, all’agricoltura sociale, al turismo in quota. Quando la mia famiglia ha deciso di avviare questa attività mi sono subito fatta coinvolgere dal forte valore affettivo per mettere in gioco le mie doti creative e le competenze fresche di studi in Tourism Product Manager. Con la Casa Agricola sono cresciuta anche io, umanamente e professionalmente. Ho preso in mano la gestione dell’accoglienza riuscendo ad ottenere il 99% di prenotazioni dirette grazie al mio costante lavoro sui social che mi ha permesso anche di instaurare uno splendido rapporto con gli ospiti e la community. Quando nel 2023 ho colto l’opportunità di unirmi alla Cooperativa, ho trovato molti punti in comune con la Casa Agricola: le due realtà si completano e si influenzano reciprocamente e nonostante le distanze geografiche, riesco a conciliare i lavori grazie allo Smart Working e alla mia passione.

Come nasce l’idea di una struttura pet friendly?

L’idea di un agriturismo pet Friendly nasce dalla passione di tutta la famiglia verso gli animali. Fin da piccoli, io e Daniele abbiamo avuto la fortuna di crescere con amici pelosi e sappiamo quanto sia difficile trovare, ancora oggi, strutture che li accolgano al 100%. Margot, grazie alla sua pagina Instagram @_meetmargot attira tanti “bau viaggiatori” e racconta l’agriturismo come un luogo inclusivo, dove animali e padroni possono godersi la tranquillità degli spazi, senza separarsi. Per garantire una vera vacanza pet friendly senza preoccupazioni, inviamo una guida in PDF con consigli per visitare Casentino e dintorni con il proprio cane, raccomandando luoghi culturali, passeggiate pet Friendly e i principali contatti di emergenza.

 

 

Daniele, che lavoro svolgi a Torino e perché hai scelto di dedicarti anche alla gestione dell’agriturismo? Quali sono le tue responsabilità?

Mi dedico alla progettazione e innovazione culturale con ‘The Goodness Factory’ di cui sono co-fondatore, sono nel Direttivo dell’hub culturale ‘Off Topic’ e manager di due progetti artistici musicali, gli Eugenio in Via Di Gioia e Andrea Laszlo De Simone. Realizzo anche festival e format culturali. Il progetto Casa Agricola Rossi ha coinvolto affettivamente anche me in un percorso di riqualificazione, costante ricerca di innovazione, sperimentazione e valorizzazione delle eccellenze e tradizioni del territorio. La progettazione agricola e quella culturale condividono un paradigma in evoluzione che ha ampio spazio per la ricerca, l’ibridazione e l’individuazione di nuovi modelli di sviluppo d’impresa che generano benefici economici, ma anche in termini di impatto sociale e di marketing territoriale. Abbiamo investito in lunghe ricerche, test e rielaborazioni per trasformare uno “spazio” storico in un “luogo” con un’identità e un significato contemporaneo. Il 2024 sarà un anno di svolta perché vogliamo creare il primo AgriHub in Casentino: non solo agricoltura e agriturismo, ma anche sport, cultura, sociale, formazione e innovazione.

 

 

Cinzia, quali sono i tuoi ricordi d’infanzia legati alla casa? Come te ne prendi cura oggi?

Ricordo profumi, sapori, immagini. Ero la terza di tre sorelle (Ambretta, Annalisa e Cinzia) e tutto sembrava grande e magico per me, così piccola. Devo ringraziare mio padre Vasco Rossi, nato qui nel 1919 e trasferitosi da giovane a Torino per lavoro, per averci trasmesso l’amore per questo angolo di paradiso. Qui fin da piccola ho trascorso le estati più belle in famiglia. Ricordo Hilke, il setter bianco e nero che mi suscitava contemporaneamente timore e fascino. Ricordo i chicchi gialli profumati nel granaio e la siepe nel boschetto con le bacche tonde e bianche, che sembravano perle di una collana. Ricordo lo “zuccotto” fresco in tavola, profumato e colorato di Alchermes, le mucche e quel profumo di stalla che adoravo e i campi di tabacco. Oggi mi prendo cura dell’agriturismo in modo che gli ospiti si sentano come a casa loro. Inoltre, cerchiamo di ridurre l’impatto ambientale attraverso la raccolta differenziata e utilizzando prodotti ecologici ed energia rinnovabile.

 

 

Come descriveresti l’esperienza di degustazione offerta agli ospiti? Quali altri eventi ospitate?

La degustazione è un momento di socialità e condivisione in cui raccontiamo la nostra storia davanti ad un tagliere di prodotti tipici del Casentino. Ospitiamo anche gruppi di minimo sei persone e feste private come diciottesimi, battesimi, lauree e piccoli ricevimenti, allestendo la location nel rispetto della sua naturale bellezza rurale, grazie alla collaborazione con realtà locali per eventuali ulteriori allestimenti e/o per il catering. Diamo il benvenuto anche a scolaresche e/o gruppi che vogliano scoprire le tradizioni del passato, volgendo uno sguardo all’innovazione.

 

 

Info: Casa Agricola Rossi, Via Nazionale 28/30 Soci – Bibbiena (Ar) info@casaagricolarossi.it / Tel. +39 340 5256218

 

2 thoughts on “Casa Agricola Rossi: una porta sospesa tra tradizione e innovazione

    • Descrizione veritiera! Casa Agricola Rossi è un posto magico…. Irene è la sua famiglia ci ha riservato un’attenzione che ci ha fatto sentire come a casa nostra con ottimi consigli e indicazioni. Abbiamo passato delle bellissime serate insieme agli altri ospiti proprio come in una grande famiglia! Il nostro pelosetto ha approfittato della libertà!
      ….a presto!

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