A cura della Redazione

 

Tutto cambia, anche il modo di curarsi. Se prima si scomodava il dottore anche per una semplice emicrania o un malessere passeggero, oggi si corre in farmacia per informarsi, avere notizie o chiedere consigli. Un’evoluzione accelerata dal Covid, ancora non del tutto debellato, che ha dettato nuove regole anche nel modo di gestire la salute e la ricerca del benessere. Vediamo allora come si evolve il modo di curarsi che ha portato a un rapporto più stretto ed empatico con il farmacista di fiducia in una chiacchierata densa di contenuti, riflessioni e aggiornamenti con il dottor Vito Betti e figli dell’omonima farmacia di Spoleto.

 

Oggi la farmacia non è più solo un luogo dove acquistare farmaci prescritti dal medico di famiglia, ma un centro di consulenza specialistica dove ricevere consigli utili per la propria salute e, più in generale, il benessere di corpo e mente, che vanno (o, almeno, dovrebbero andare) a braccetto. Lo conferma il dottor Vito Betti, titolare insieme ai figli Paolo e Federica, della farmacia di viale Trento e Trieste 63, da anni presidio sanitario considerato da una vasta clientela fidelizzata un vero e proprio punto di riferimento, costantemente presente e aggiornato.

 

 

Buongiorno, dr. Betti, e ben trovato. Qual è la sensazione dopo tutti questi anni da farmacista? È molto cambiato il mondo della salute e della medicina, ma che dire poi della mentalità generale dei consumatori?

“Possiamo dire che la farmacia, come entità fisica, è la stessa da trent’anni, ma è innegabile che soprattutto negli ultimi tempi sia al centro di un cambiamento epocale. Non è più come all’inizio quando si veniva in farmacia solo su input del dottore. Negli ultimi anni la farmacia non è più vista esclusivamente come polo commerciale per l’acquisto di medicinali su ricetta medica, ma un luogo dove si viene a prescindere dal dottore per informarsi e fare prevenzione, oppure per risolvere dei piccoli problemi di salute in modo rapido ed efficace. C’è da dire, poi, che anche la clientela si è evoluta, oggi è più consapevole e, di conseguenza, più esigente, in uno scambio alla pari con il farmacista di fiducia”.

Potremmo, in questo senso, azzardare una nuova definizione di farmacista come consulente del benessere?

“Ma sicuramente, diventeremo e stiamo già diventando nel pieno di un’evoluzione quotidiana quasi un centro di primo soccorso, anche se non bisogna equivocare sul concetto di sanità e benessere, che si attestano su piani diversi anche se strettamente comunicanti fra loro. Nell’ambito di questa radicale trasformazione s’inquadra anche la figura professionale dell’infermiere presente in farmacia o del fisioterapista in grado di orientare il cliente nella scelta dei trattamenti e delle terapie più adeguate, piuttosto che screening, test, vaccini e molto altro. Altra frontiera farmaceutica di grosso impatto sulla clientela è la telemedicina adottata con risultati più che soddisfacenti dalla farmacia Betti, aderente a FederFarma Umbria, una realtà che ha fatto scuola anche a sodalizi analoghi operanti nelle regioni vicine, come nel caso della Toscana che l’ha assunta come modello operativo da seguire. Grazie a questa nuova frontiera della salute, figlia del digitale, è oggi possibile offrire servizi di monitoraggio a distanza e consulenza da remoto, nei casi in cui il paziente lo ritenga più comodo o sia impossibilitato a muoversi da casa.  A innescare il cambiamento ha contribuito in misura sostanziale il Covid”.

Che ne pensa, dottor Betti, di questo aspetto legato alla pandemia che ha profondamente trasformato il ruolo del farmacista?

“Con il Covid la farmacia ha assunto un peso maggiore nel rapporto con i pazienti e la cittadinanza in generale. Siamo stati gli unici presenti h 24 nell’assistenza e l’ascolto di chiunque ne avesse bisogno in un momento in cui era quasi impossibile relazionarsi direttamente con medici e ospedali. Questo ha contribuito a rinsaldare il legame con la gente e ha accresciuto la fiducia popolare nei nostri confronti. Una fiducia ulteriormente rafforzata anche dall’introduzione del generico su cui siamo chiamati a fornire info e approfondimenti al cliente, spesso disorientato o disinformato a riguardo”.

Quali servizi offre una farmacia all’avanguardia come la vostra?

“La nostra farmacia è pioniera nell’offerta di servizi innovativi al cliente, nel tempo si è arricchita di nuove proposte, fra cui una serie di analisi diagnostiche e trattamenti mirati di base per la salute e la cura della persona.

Tra le prestazioni più gettonate primeggia lo screening cardiovascolare piuttosto che un ciclo di analisi per testare, ad esempio, eventuali allergie o intolleranze alimentari.  Altro servizio di grande utilità è il deblistering, consistente nella pratica di sconfezionare e sporzionare i farmaci di un determinato piano terapeutico in dosaggi personalizzati, in modo da aiutare il paziente ad assumere correttamente la cura prescritta. Si tratta di un servizio della massima utilità soprattutto nel caso dell’anziano che deve prendere trenta pasticche al giorno e può andare in confusione senza una pianificazione ordinata e scandita nel tempo”.

Nell’ottica di un progressivo rinnovamento, la farmacia si configura, quindi, come il primo punto di riferimento per il paziente, prima ancora di recarsi dal dottore o in ospedale, anche in fatto di prevenzione, altro baluardo fondamentale in ambito sanitario. Cosa può dirci, a riguardo?

“La prevenzione è il primo passo per non ammalarsi. Non dimentichiamoci che la salute nasce dall’alimentazione e da un sano stile di vita, ovviamente se dalla diagnosi emergono criticità vanno affrontate in modo corretto, serio e tempestivo”.

 

Cosa consiglierebbe, dottor Betti, ai suoi utenti?

“Di non prendere medicine. Può sembrare una battuta o un’affermazione che suona come darsi la zappa sui piedi detta da un farmacista, ma se pensiamo all’abuso o all’assunzione smodata di farmaci che contraddistingue la nostra epoca, anche sull’onda di fake news veicolate dai social, forse è arrivato il momento di fermarci a pensare anche prima di prendere una semplice Tachipirina”.

 

Non solo salute, ma anche wellness. La farmacia è ormai diventata meta prediletta da una clientela vasta e assortita anche per la ricerca di prodotti di bellezza e benessere per raggiungere un gratificante equilibrio tra corpo e mente. “Mens sana in corpore sano” non è soltanto un motto proverbiale tramandato dai nostri lontani progenitori, ma un modus vivendi che assembla bellezza esteriore e armonia dello spirito. Un perfetto connubio che trova in farmacia un ampio ventaglio di prodotti sicuri e d’eccellenza, con frequenti scontistiche che favoriscono il miglior rapporto qualità/prezzo per essere belli e sani, fuori e dentro.

 

Insomma, oggi non si va in farmacia solo “quando si sta male”. I settori della cosmesi e dell’integrazione alimentare, in forte ascesa per quel che concerne la domanda di mercato, quanto sono diventati strategici per la farmacia?

A rispondere è Federica, figlia di Vito: “E’ un mercato in forte ascesa, su cui pesa purtroppo il rischio di una cattiva informazione online, che può arrecare danno al consumatore se non correttamente informato. Va detto che proprio su questo piano si costruisce e sviluppa una maggiore empatia con il cliente che ci interpella, per esempio, sull’utilizzo di prodotti specifici per la skincare o chiede lumi su quale integratore assumere. Viene a crearsi, in questi casi, un rapporto più profondo e duraturo con la clientela per accompagnarla e seguirla nella scelta del meglio offerto dal mercato di settore”.

 

 

Non possiamo fare a meno di chiederle il rapporto col padre e con il fratello, e subito gli occhi s’illuminano, a conferma del legame di complicità che li unisce non solo umanamente, ma anche sul piano professionale.

Federica, cosa significa condurre un’azienda “a conduzione familiare”?

“Posso solo dire che è una gran cosa, una fortuna lavorare in famiglia, anche se possono esserci pro e contro, ma per quanto mi riguarda prevalgono i vantaggi e le soddisfazioni”.

Un’ultima domanda, volutamente (e ironicamente) provocatoria, al figlio del dottor Betti, Paolo, anche lui in prima linea dietro il bancone della farmacia di famiglia, circondato da un team in gran parte al femminile, fatta eccezione per il papà.

Cosa prova a lavorare “beato” tra le donne?

“Trovarsi a lavorare uomini e donne insieme è un connubio che funziona per dare risposte adeguate, da diverse angolature e con sensibilità diverse, a chi ci chiede consiglio”.

 

Info: Farmacia Betti, Viale Trento e Trieste 63, Spoleto (Pg) / Tel. 0743 223174

 

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