Di Giovanni Salvietti

 

Percorrendo la SP222 Chiantigiana da Firenze in direzione Siena, poco prima della frazione di Greti, mi fermo nel parcheggio della vendita diretta del Castello Vicchiomaggio. Inebriato dal sole e dall’atmosfera primaverile percorro a piedi la via che porta al fortilizio.

Mentre osservo le vigne e la natura che lentamente si risveglia, sono attratto dalla visione bucolica di Vicchiomaggio, adagiato su di un crinale tra due colline.

 

Il Castello Vicchiomaggio si trova nel territorio comunale di Greve in Chianti, nel cuore dell’area fiorentina di produzione del Chianti Classico.

La parte più antica della struttura è la torre di origine longobarda risalente al 1100, mentre il resto è datato XV Secolo, ovvero di epoca rinascimentale.

Vicchiomaggio deriva da “Vico Maggio”, piccolo paese del mese di maggio. Durante le calende di maggio, infatti, la nobiltà che risiedeva all’interno di Firenze era solita trascorrervi del tempo all’insegna della tranquillità e del benessere. Tutt’oggi questo luogo riesce a trasmettere un’atmosfera di pace, in grado di ristorare la mente ed il corpo.

Dal 1964 il Castello è di proprietà della famiglia Matta, la quale negli anni ’80 ha avviato il comparto ricettivo con 6 appartamenti all’interno del castello. Ad oggi le camere sono 16, comprendendo quelle interne al castello e le suites nella canonica. Sotto le mura troviamo un’incantevole piscina con vista panoramica sulla vallata, un incanto per gli occhi.

All’interno della rocca la cucina del ristorante prepara deliziose portate per gli ospiti e gli avventori che desiderano consumare un pasto in un contesto sobrio ed elegante. Le sale contornate da volte a vela rinascimentali offrono ospitalità durante l’inverno, mentre durante l’estate i tavoli sono posizionati all’esterno nel curato giardino all’italiana.

Delfina, che incontriamo al Castello, ci spiega come il menù abbia un numero di portate molto ridotto, per garantire la massima accuratezza nella preparazione e lavorazione degli ingredienti, nonché nell’impiattamento.

La cucina propone delle portate ispirate alla tradizione toscana: il pane e la pasta sono prodotti rigorosamente con materie prime di alta qualità. Le spezie esaltano i sapori dei piatti tradizionali con una presentazione ispirata alla contemporaneità.

Sul tappo dell’azienda vinicola ‘Vicchiomaggio’, negli anni ’70, era riportato il codice FI/001 – ovvero essi furono la prima azienda registrata ad imbottigliare in provincia di Firenze. I 33 ettari vitati dei tenimenti del Castello sono orientati a sud; l’esposizione è appunto un elemento che gioca un ruolo fondamentale. Ogni vitigno ha infatti specifiche esigenze termiche. In questo senso illuminazione e temperatura sono gli elementi che vanno ad influenzare in grande misura il risultato finale. L’esposizione a sud e ad ovest, per l’abbondante energia luminosa, favorisce l’attività fotosintetica, producendo quantità di zuccheri e alcol più abbondanti.

La produzione di Chianti Classico ed IGT Toscana raggiunge le 300.000 bottiglie. Al vino si aggiunge anche l’Olio ExtraVergine di Oliva Toscano Biologico, ottenuto dai tre cultivar tipici della zona: Leccino, Moraiolo e Frantoio.

Il punto degustazione è situato da dove tutta la mia esperienza è iniziata, a lato della SP222, distante circa 500 mt. dal castello. Per le visite guidate in gruppo o per un minimo di due persone è necessaria la prenotazione.

I tour comprendono la visita alle cantine ed un assaggio dei vini con possibilità di gustare un brunch o light lunch presso il ristorante.

Dall’antico tavolo in pietra serena sul quale siedo, vagamente inebriato, gli alberi in fiore richiamano con impazienza l’arrivo di una calda estate.

 

 

Info: Castello VicchioMaggio, Via Vicchiomaggio 4, 50022 Greve in Chianti (Fi) / Tel. 055 854079 / info@vicchiomaggio.it / www.vicchiomaggio.it