Di Gianluca Bianchini

 

Ho incontrato per la prima volta Vincent e Stefano nella palestra dove insegnano per poter scrivere l’articolo che state leggendo. In una uggiosa tarda serata di fine inverno. Un giorno come tanti altri. Pieno zeppo di pensieri legati alla vita frenetica di tutti i giorni: lavoro, tanti problemi, urgenze e via dicendo. Sono arrivato davanti alla scuola. Varcando la soglia di entrata del Dojo, un luogo dove è possibile allenare il corpo e la mente, da subito mi sono accorto di trovarmi dentro qualcosa di molto diverso da una semplice palestra di arti marziali.

 

 

Il Dojo viene considerato la loro seconda casa. Chiamato anche Seido Juku rispecchia in pieno il nome giapponese con i suoi significati: luogo spirituale, luogo disciplinato, luogo speciale. Per quanto profano, entrando in questo ambiente sono rimasto piacevolmente colpito dalla sua atmosfera. Si percepiscono i valori fondanti del Seido Juku Karate, fondati su una profonda comprensione degli aspetti spirituali del karate.

Cinque sono le regole fondamentali. Tutte iniziano con la parola Hitotsu, in giapponese ‘primo’ perché nessuna è secondaria o meno importante: carattere, sincerità, costanza, rispetto, autocontrollo.

Il maestro Kaicho Tadashi Nakamura è stato la più giovane cintura nera di Kyokushinkai del Giappone. Ad appena ventiquattro anni arriva in America, con precisione il giorno 12 aprile 1966 per diffondere la filosofia del karate nel nord degli States. Inseguendo uno stupendo sogno, dieci anni più tardi, il 15 ottobre 1976, fonda il suo stile di Karate chiamandolo ‘Seido’ ovvero ‘La via Sincera’. Tre parole: Sonkei (rispetto ) Ai (amore) e Jujun (obbedienza ). Tre principi rappresentati da tre cerchi concentrici nel simbolo del fiore del susino, simbolo della famiglia Nakamura, ne incapsulano la filosofia.

Il Dojo di Sesto Fiorentino rispecchia e trasmette appieno questi valori. Inizio così la mia intervista: Vincent mi racconta la sua storia, con un piacevole accento italo-americano, iniziata a New York per approdare a Sesto F.no, fondando nel lontano 1991 l’attuale scuola, con più di 25 anni di esperienza di formazione e d’insegnamento del Seido Karate-Do; unica in Italia e collegata ad una rete di scuole in tutto il mondo.

Comunica con tenacia e costanza la visione del Seido trasmessagli dal maestro Nakamura e la sua filosofia alla comunità fiorentina e italiana. Più approfondisco con loro i vari argomenti più mi rendo conto di volerne sapere ancora. Il Dojo data l’ora è in questo momento vuoto: penso che mi piacerebbe vederlo popolato da maestri ed allievi. Mi dicono che niente è paragonabile allo spirito e al sentimento emanato dal proprio Dojo dove il parquet assorbe ogni goccia di sudore, spirito e fatica.

Vincent e Stefano senza indugio, da generosi ospiti quali sono mi invitano ad una lezione di prova. Accetto con piacere pervaso da una gradevole sensazione, proponendogli di non rivelare agli altri maestri il mio ruolo di giornalista, rimanendo in incognito come un normale principiante, magari un po’ vintage.

Arriva così il giorno fatidico, non vi nascondo di esser stato un po’ emozionato: salgo le scale con la mia borsa da sport, odo i fruscii dei kimono avvolti in una rilassante musica di sottofondo, tutto è calma e serenità. Vengo presentato ai maestri e ad alcuni allievi presenti, a seguire arrivano altri. Mi sento parte di una grande famiglia indossando la cintura bianca da loro donata. La qualità dell’istruzione dedicata agli allievi è fondamentale ed è basata sul progressivo sviluppo della capacità fisica, aerobica e di flessibilità motoria, necessari a mantenere una buona salute, conoscere meglio se stessi e creare un codice morale nel tempo. Mi spiegano con semplicità e passione: Simone, Giorgio, Paolo, Giulia e Laura gli altri maestri presenti.

“La tecnica prima della forza, lo spirito prima della tecnica”. Questo è uno dei principali insegnamenti del maestro Kaicho T. Nakamura.

Inizio l’allenamento. Il Dojo è veramente il punto di riferimento per tutti i frequentatori: nessuno si sente escluso, giudicato o misurato per le sue capacità, incapacità, disabilità o difetti. Sul caldo parquet di legno siamo tutti uguali. Un porto, un aiuto sicuro dove allenare il corpo e la mente costruendo durevoli rapporti di amicizia con gli altri, seguendo la disciplina del karate in maniera sincera e costante.

Apprendo inoltre il grande impegno della scuola e di tutti i maestri nel sociale: partecipano infatti ad ogni iniziativa del Comune o della USL di Sesto F.no al fine di coinvolgere allievi con disabilità o problemi. In modo da insegnare l’educazione e il rispetto del prossimo. Questo è l’insegnamento del maestro Kaicho perché il Seido Karate venga visto come il perfetto esempio della vera arte marziale, che perfeziona la persona nella sua interezza: mente e corpo, non solo il suo stato fisico.

La meditazione è parte ineludibile degli insegnamenti del Seido Karate: occorre lavorare con corpo e mente per conoscere i propri limiti e avere consapevolezza della propria forza, scevra da sensi di superiorità o inferiorità. Ognuno si prodiga per affrontare al meglio gli ostacoli.

Finita la mia lezione sono uscito dal Dojo con il sorriso sulle labbra, la mente più serena e sgombra da pensieri negativi. I risvolti sociali di questa filosofia la rendono davvero “Il volto umano del Karate”.

Non mi rimane che consigliarvi dal profondo del cuore di provare il Seido Karate: ne rimarrete sicuramente affascinati e magari qualcuno di voi scoprirà una passione inaspettata o sinora nascosta.

 

“(…) Non importa se non si è ottenuto il piazzamento da grande campione, ciò che conta è l’impegno che si mette nella propria formazione nel modo di dedicarsi allo studio del Karate-do, come aiutare la propria comunità e in che modo si contribuisce al proprio paese e alla società. Questo fa la differenza”.

Kaicho T. Nakamura

 

 

Info: Seido Karate Italia, Via Giovanni Amendola 40, Sesto Fiorentino (Fi), Tel. 347 627 7548 / www.seidoitaly.com