di Jori Diego Cherubini

 

Questa storia nasce dall’intuizione di Patricia, insegnante italo-argentina che ha fondato la Creating Connections, una scuola con sede a Montalcino dove si impara a leggere, parlare e pensare in inglese (e non solo). Nel 2001, dopo anni di esperienza, Patricia ha portato la sua idea innovativa di educazione in Val d’Orcia, con il motto di «divertirsi a imparare». Le aule sono calorose e ospitali. Entrando si ha l’impressione di appartenere a una grande famiglia.

 

La Creating Connections si rivolge a italiani e stranieri, e in generale a chi vuole imparare davvero le lingue: «Aprire questo posto – racconta la direttrice Patricia, per tutti Patsy – è stata una conseguenza data dalla passione e dalla vocazione: un sogno. L’obiettivo che proponiamo è quello di diventare bilingue attraverso un metodo, che è diventato anche un libro (scaricabile sul sito riportato in basso)». Al contrario della scuola pubblica – alle prese con banchi a rotelle, contagi e dad (didattica a distanza) malfunzionante – questa scuola è a prova di Covid: «La notizia del lockdown non ci ha spaventato, anzi, siamo andati subito in dad e nessuno ha perso una sola ora di lezione; i discenti qui hanno i-pad e quaderno digitale utili “in tempo reale” anche da casa». Le lezioni a distanza implicano il lavoro di gruppo, e coniugano un livello pedagogico contemporaneo (nel solco della migliore tradizione educativa) con metodi di insegnamento tecnologici e all’avanguardia: «non disdegnamo matite, quaderni, penne, ma cerchiamo la giusta via di mezzo per educare persone con la mente aperta, capaci di adattarsi a ogni cambiamento».

A dare manforte a Patricia ci pensano un team di assoluto rilievo. Composto dal marito Angelo (che si divide tra insegnante di spagnolo e parte amministrativa), i figli Melina e Matias, e tre insegnanti: Mira, Caroline e Stefania. Melina è la mano destra di Patricia, nonché mente creativa della scuola, all’origine di progetti come l’Art Full Immersion (maratona creativa), i workshop Kamishibai e molto altro ancora; Mira e Matias, con una laurea in Education Studies all’Università di Cambridge, mantengono la scuola sempre allineata con i metodi educativi più all’avanguardia; Caroline e Stefania si occupano delle lezioni a distanza per adolescenti e adulti. «Con la nostra metodologia – riprende Patsy – abbiamo constatato che i bambini possono diventare bilingue se praticano sei ore di inglese (divise tra scuola ed esercizi a casa, anche con l’aiuto dei genitori); invogliando a leggere, guardare film, viaggiare all’estero; oltre a workshop tematici sugli argomenti più svariati. Il più recente fine settimana immersivo, ad esempio, si è incentrato sui diversi modi di parlare (fare una presentazione, partecipare a un dibattito, raggiungere un compromesso, eccetera): i ragazzi sono stati guidati attraverso una dozzina di sfide durante le quali hanno dovuto riprendersi con gli i-pad, e alla fine del weekend hanno ricevuto un certificato di dialettica (Oracy)». Il gioco, connesso all’insegnamento, è tutto: «chi non si diverte non impara – afferma Patsy, che ha trasmesso la sua passione per l’insegnamento in particolare alla figlia Melina che oggi parla italiano, tedesco, francese, spagnolo e inglese «basta uno sguardo e ci capiamo subito, c’è sinergia».

Ciò che colpisce a Creating Connections è il Bilinguismo : «si tratta – riprende Patsy – di un percorso che dura dai 3 anni ai 17 anni: gli studenti una volta usciti sono preparati ad affrontare ogni università, anche all’estero». Non si tratta, dunque, di un corso di inglese come ce ne sono molti, ma di un metodo che si trasferisce alla persona: «chi esce da qui – spiega Melina – non avrà solo imparato una lingua, ma anche a comunicare meglio: con il nostro programma di Oracy si acquisisce il modo di ragionare inglese, che è più semplice e pragmatico (“inizio, svolgimento, conclusione”) oltre alla lingua si acquisisce una forma mentis anglosassone». Non solo anglosassone, c’è lo spagnolo come lingua straniera, lezioni di varie materie, ma anche esercizi fisici: «vogliamo che gli apprendenti amino la letteratura tanto quanto praticare yoga nei tappetini (pratica molto apprezzata); bisogna essere in movimento, perché la vita è questo; con i ragazzi più grandi leggiamo libri in lingua originale, sono attività di lettura e comprensione, a cui seguono dibattiti in classe: fanno un resoconto e lo caricano sulla nostra piattaforma online (che collega insegnanti, studenti e famiglie attraverso un feed per le foto e i video della giornata scolastica e contiene un portfolio personalizzato per ogni allievo).

Oltre all’inglese, si imparano diverse materie: «Con i più piccoli iniziamo con geografia e biologia, con i più grandi affrontiamo storia, cultura, tradizioni e scienze sociali, aiutandoci con volumi e riviste, comprese ValleyLife, con noi da sempre, o il National Geographic, entrambi con molti input visivi sul nostro territorio e sul mondo: dalla vendemmia di Montalcino al festival dell’Acqua in Indonesia; attraverso Kiddle (il motore di ricerca adatto ai bambini, ndr) cerchiamo il punto esatto nella mappa».

Teoria che si traduce in pratica: «insegnamo ai ragazzi a parlare in pubblico, a dibattere attraverso differenti tecniche, bisogna prestare attenzione al fisico (muoversi in maniera emozionale per catturare l’attenzione), ad ascoltare, a parlare in modo adeguato al contesto, quindi scegliere le parole giuste con la struttura adatta, riuscire a creare collegamenti coerenti affinché a chi ascolta rimanga qualcosa di concreto. Tutto questo ci aiuta a creare persone in grado affrontare ogni situazione comunicativa».

Scuola e comunità: «i bambini che arrivano da Siena, Grosseto, tutta la Val d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Montepulciano. In realtà, grazie alla didattica a distanza, è possibile frequentare da tutta Italia, e non solo». Ottimo il rapporto con i genitori: «alcuni si iscrivono insieme ai figli e finiamo per essere una famiglia allargata: vediamo i bambini crescere e si crea un rapporto bellissimo che continua fuori da qui, ci teniamo a essere presenti alle comunioni, alle feste, a ogni traguardo importante».

Come se non bastasse, Covid permettendo, ci sono numerosi eventi paralleli, come i viaggi studio in Inghilterra e i campi estivi che iniziano a giugno.

 

I corsi, a numero chiuso (massimo 12 studenti), vanno da metà settembre a giugno (dopo inizia il campo estivo). Le iscrizioni iniziano ad aprile-maggio. Info: www.creatingconnections.it – Tel. +39 334 3115358 +39 339 8038517 – info@creatingconnections.it

 

 

 

Bilinguismo

 

Il Progetto Bilinguismo è nato in una scuola di lingue a Montalcino in risposta a genitori che, preoccupati dalla mancanza di servizi e di opportunità didattiche per i loro bambini, hanno espresso il desiderio di avere un programma didattico che sviluppasse competenze linguistiche, capacità di pensiero critico e una visione globale del mondo. Il programma, di sei ore settimanali, è svolto interamente in inglese (la «L2» per la maggior parte degli studenti). L’apprendimento avviene attraverso un curriculum basato su progetti che prevede lo studio della storia globale, della geografia, della letteratura e della scienza. L’intero programma si sviluppa intorno all’insegnamento della comunicazione nelle sue quattro componenti: cognitiva, linguistica, fisica e socio-emotiva. Inoltre, poiché il benessere dei bambini è uno dei valori fondamentali della scuola, le sessioni di yoga e le attività all’aria aperta costituiscono parte integrante del programma.