Di Simone Bandini

 

Cantante lirico, poi manager di successo internazionale, Giorgio Trucco si racconta a Valley Life in questa lunga conversazione che intreccia arte, impresa e territorio. Dai progetti di valorizzazione culturale nati per il tessuto locale alla volontà di creare un ponte culturale tra l’Italia e il mondo — dalla Spagna all’America Latina, dall’Asia al Nord Europa. La sua agenzia di artisti lirici ( cantanti, registi, direttori di orchestra, coreografi, costumisti ), la ‘Trucco Management’, offre numerose opportunità ad artisti, amministrazioni, enti ed associazioni culturali.

 

Cresciuto in Lombardia, ha studiato canto e fatto la vita del cantante per oltre trent’anni. Entrato in conservatorio a 14 anni, ha debuttato a 24 al prestigioso Teatro alla Scala di Milano, interpretando ‘Nina o La pazza per amore’ di Paisiello sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Da lì ha continuato a esibirsi fino al 2018: “È stata una vita intensa: teatri, tournée, festival, e un lavoro continuo sulla scena e nella sala d’incisione. Ma oltre al canto, ho sempre avuto una vena organizzativa: ho diretto tre festival nella mia zona, ho gestito un piccolo teatro e ho studiato anche materie più ‘tecniche’ come amministrazione, finanza e marketing”, ci racconta.

 

 

Una doppia anima, la sua, quella di artista e manager: “Il passaggio dal canto al management è stato in parte naturale e in parte casuale. Già negli anni intorno al 2016-2018 collaboravo con una promoter cinese per portare produzioni liriche dall’Italia alla Cina. Facevo da contatto italiano, trattavo con i teatri, curavo la logistica e in quei lavori ho capito che potevo mettere insieme la mia esperienza artistica con un metodo organizzativo serio. Così, nel 2020, con l’avvio formale della Trucco Management, ho iniziato a lavorare sistematicamente come agente, costruendo contatti e una strategia di presenza internazionale”.

Il valore che Giorgio, come agente, conserva dalla sua storia artistica è proprio la capacità di: “Capire la sensibilità di un artista, le sue esigenze, la sua paura prima della performance – ed anche saper applicare regole chiare per fare in modo che tutto funzioni. Mettere delle regole agli artisti non è facile, ma bisogna saper mediare tra la necessità dell’artista e quella degli organizzatori. Quando seleziono un artista non lo faccio solo con gli occhi del manager. Lo faccio anche con lo sguardo di chi ha provato l’emozione del palco, delle prove, delle tournée. So cosa significa essere in ansia prima di un concerto e lavoro spesso anche come una sorta di coach psicologico per i miei cantanti: respirazione, tranquillità mentale, gestione dell’ego. Non sono uno psicologo, ma l’esperienza aiuta a capire come mettere a proprio agio un artista sotto pressione”.

La Trucco Management opera con velocità, perché nei teatri non c’è tempo per lungaggini. “Risolvere in fretta è spesso l’unica via possibile – spiega –. Ho sempre avuto la capacità di trovare l’artista giusto nel momento giusto, grazie a un database aggiornato e a una rete di contatti reali.” È un approccio che si accompagna a una grande concretezza: preferisce i fatti alle chiacchiere, le soluzioni pratiche alle trattative interminabili. “Molti colleghi possono impiegare ore per chiudere un contratto raccontando storie; io invece presento proposte chiare e realizzabili.”

Alla base c’è una selezione consapevole: la scelta di lavorare con un numero limitato di artisti per voce, per garantire attenzione e qualità. Anche il rapporto con loro è personale ma non esclusivo: “Non pratichiamo il management esclusivo stretto. Preferisco un rapporto di ‘buona esclusività’ tra professionisti: l’artista passa da noi per le proposte e io filtro, promuovo e negozio per lui.”

Infine, un’attenzione particolare è riservata alla presenza digitale. “Uso strumenti come OperaBase, i social, YouTube e invio una newsletter mensile con la lista aggiornata degli artisti. La comunicazione è mirata e continua.”

 

 

La Trucco Management è dunque un’agenzia a vocazione internazionale: “Lavoriamo in molte aree del mondo, come ad esempio la Spagna e l’America Latina, l’Asia che io seguo personalmente con Cina, Taiwan, Singapore, Hong Kong e Giappone; poi l’Europa centrale e orientale con Russia, Paesi Baltici come Lituania ed Estonia, e stiamo entrando gradualmente nei Paesi scandinavi. Alcune aree sono più complesse e richiedono tempo per stabilire fiducia e procedure”.

E l’Italia? “Naturalmente operiamo su tutto il territorio italiano, con una predilezione per progetti che valorizzano il territorio e la cultura locale in modo organico. La nostra flessibilità, il fatto che ci muoviamo con rapidità e attenzione al dettaglio, sono fattori apprezzati da molti teatri e produttori. Questo ci consente di essere un vero ponte tra le produzioni internazionali e la qualità del patrimonio lirico italiano”.

Sono in itinere importanti progetti quali “Nessun Dorma — Puccini 100”, in occasione del centenario della Turandot: “L’idea è costruire un concerto che percorra la produzione di Puccini, partendo dall’ultima aria di ‘Liu’ — l’aria che Puccini ha composto per ultima — fino ad arrivare alle prime  arie ‘storiche’. Si tratta di un percorso musicale che racconta la maturazione compositiva di Puccini attraverso voci e arie, con ospiti e interpreti accuratamente selezionati..

Degna di nota anche la produzione “Ensemble le Muse – Estasi dell’Oro”, con musiche di Morricone, Nino Rota e Nicola Piovani, insieme alla proposta del “Blue Quartet”.

Quest’ultimo vede protagonisti Fabio Curto (voce), Fabrizio Fanini (chitarra), Stefano Fanini (contrabbasso) e Santo Rea (batteria): musicisti di grande talento e con importanti riconoscimenti, capaci di spaziare da un repertorio swing italiano al jazz internazionale, alternando brani cantati e strumentali.

Tra i progetti in sviluppo, anche la creazione di un’accademia internazionale dedicata al canto lirico: un’esperienza intensiva che metterà in dialogo studenti e maestri di diverse provenienze, in un viaggio alla scoperta della voce, della lingua e dell’anima dell’opera italiana.

 

 

Un ultimo progetto della Trucco Management è “Vino e Lirica”, che mette in relazione l’opera con la tradizione enogastronomica, con eventi tematici dove musica e cucina si incontrano: “Dalla Rossini’s Table alle sinfonie gastronomiche. Ho già pensato a format dove i piatti di Rossini diventano un percorso dentro alla musica e alla tradizione del territorio vinicolo. Un esempio di come l’opera possa essere declinata per il pubblico locale senza perdere valore artistico”

Ma veniamo ora al rapporto con la sua città elettiva, Spoleto: “Pur essendo lombardo, ho sviluppato una relazione affettiva e professionale con l’Umbria e con Spoleto. Ho una casa in Abruzzo e mi sento molto a mio agio nella dimensione appenninica: ritrovo una pace che mi aiuta a lavorare meglio quando sono via per impegni. Spoleto è diventata una seconda casa e una base per molte attività. La città e il territorio possono beneficiare di persone e agenzie come la mia – in grado di offrire un contatto diretto con il mondo dell’opera internazionale. Il messaggio che vorrei portare agli enti locali, alle associazioni e agli operatori culturali è semplice: possiamo essere un punto di riferimento per chi vuole organizzare eventi di qualità, bilanciando la pratica organizzativa con il contenuto artistico. Non proponiamo nomi a caso ma progetti proporzionati al contesto, con artisti adatti alla scala e ai mezzi dell’evento”.

La formazione e la sensibilità di Giorgio Trucco sono state segnate da grandi voci e direttori: “Ho sempre amato voci potenti alla Pavarotti e interpreti che hanno una vocalità naturale e robusta. Ho avuto l’onore di essere diretto dal Maestro Riccardo Muti in alcune produzioni: un’esperienza che definirei ‘fuori categoria’. Fare parte di quell’ambiente ti dà una sensibilità musicale diversa, quasi un dono per la comprensione del repertorio e della frase musicale”.

“Il mio messaggio agli organizzatori dei teatri e delle stagioni musicali è questo: “Con la nostra professionalità, rapidità e conoscenza del panorama internazionale siamo in grado di proporre artisti coerenti con il progetto, risolvere urgenze e assistere nella fase di scouting. Il nostro approccio è serio: non promettiamo nomi stellari a sproposito, ma offriamo soluzioni adeguate al budget e alle esigenze artistiche”, precisa e continua: “Mentre agli artisti diciamo: se siete seri, professionali e desiderate costruire una carriera, possiamo aiutarvi ad avere contatti internazionali reali. Non siamo una fabbrica di illusioni; vi chiediamo di essere responsabili, di rispondere alle comunicazioni e di mostrare rispetto per gli impegni. Se lavoriamo insieme, lo facciamo per farvi lavorare davvero”.

Nel corso della nostra conversazione non sono mancati momenti più leggeri: ricordi di esibizioni atipiche come il cantare a Lampedusa su una barca con gli amici, o il fatto che dopo trent’anni di carriera il palco a volte ti manca – oppure come il desiderio possa allontanarsi. Fino all’affresco autoironico del cantare sotto la doccia e la gaudente considerazione di come la vita in Umbria lo abbia fatto ‘lievitare’! Questi racconti ci aiutano a definire la dimensione umana del manager Giorgio Trucco.

“La scena non si spegne: è un fuoco che resta dentro” – ci dice ispirato – “Ma la vita professionale cambia, e ora preferisco mettere la mia esperienza a disposizione del territorio e degli artisti.”

 

Info: www.truccomanagement.com / trucco@truccomanagement.com / Tel (+39) 345 9532161 (Giorgio Trucco)

 

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