Di Simona Vagnoli

 

Quando pensiamo alla medicina veterinaria, spesso immaginiamo i medici veterinari che curano le malattie fisiche degli animali. Tuttavia, dietro le quinte, esiste un mondo affascinante ed altrettanto importante che si occupa anche della loro salute mentale e comportamentale.

 La Dottoressa Maruska Fossi della Clinica veterinaria Maruska Fossi di Bibbiena, specializzata proprio in Medicina del Comportamento, ci spiega quanto una corretta e tempestiva analisi e gestione dei disturbi comportamentali negli animali sia importante per un’armoniosa convivenza tra le specie.

 

 

Chi è esattamente il Medico veterinario esperto in comportamento e quali sono le principali competenze e responsabilità associate a questa figura professionale?

Il Medico Veterinario esperto in comportamento è un professionista con un’ampia conoscenza di clinica medica, medicina interna e neuroscienze, necessaria per affrontare le complesse correlazioni tra disturbi comportamentali e patologie fisiche.

Svolge un ruolo cruciale nel comprendere e trattare tali disturbi per ripristinare il benessere psicologico ed emotivo degli animali da compagnia quali cani, gatti, conigli, furetti, cavalli, uccelli e alcuni animali esotici. Dopo aver fatto un’accurata diagnosi, stabilisce le linee guida per intervenire e indirizza il paziente verso altri professionisti con i quali collabora in stretta sinergia per garantire la riuscita del percorso di guarigione.

Quali sono i professionisti con i quali collabora il Medico Veterinario esperto in comportamento?

Le altre figure che entrano in azione per risolvere i disturbi comportamentali degli animali sono tre.

Gli educatori intervengono nei cuccioli appena arrivati in famiglia (nel cane e nel gatto è preferibile che l’adozione avvenga dopo i 90 – 120 giorni di vita) per correggere tempestivamente eventuali comportamenti non corretti. In questa fase il percorso può durare solo pochi mesi in quanto lo sviluppo psicosomatico del cucciolo avviene nell’arco di poche settimane.

Gli istruttori e istruttori riabilitatori intervengono invece quando gli animali adulti necessitano di recupero o riabilitazione a causa di problemi comportamentali o di salute. In questa situazione la terapia può estendersi per un periodo di tempo prolungato, anche di diversi anni. Durante questo percorso, possono esser necessari anche psicofarmaci (che solo il Medico veterinario può prescrivere) come parte integrante del trattamento, con conseguenze più pesanti e spiacevoli per la famiglia e per l’animale.

La terza figura è quella dell’esperto specializzato nella relazione felina, che segue l’approccio cognitivo-relazionale e lavora in collaborazione con un medico veterinario, fornendo un supporto prezioso per affrontare le problematiche comportamentali specifiche dei gatti.

Ci fai alcuni esempi di interventi del Medico comportamentale?

Per prima cosa è consigliabile consultare un Medico veterinario esperto in comportamento già prima di prendere un animale da compagnia, in particolare cani e gatti, in modo da orientarsi nella scelta della razza e delle dimensioni in base alle specifiche esigenze della famiglia e dell’animale e non solo per un fattore di gradimento estetico.

Facciamo alcuni esempi: cani come il Dalmata o il Weimaraner, ammirati per la loro estetica distintiva, presentano, ad esempio, caratteristiche di razza che richiedono particolari attenzioni ed è importante che i potenziali proprietari ne siano consapevoli prima di decidere di adottarli.

Inoltre, in veterinaria un problema comportamentale è spesso legato ad un disturbo alimentare ed anche in questo caso è necessario un intervento di un medico esperto. Nella nostra clinica, con la collega Dottoressa Sabrina Lorenzini specializzata in nutrizione, abbiamo aiutato molti pazienti proprio grazie alla complementarità delle nostre competenze.

Alcuni cani di piccola taglia, come ad esempio i barboncini, nei primi anni di età manifestano problemi digestivi che, dopo una prima indagine sulle malattie metaboliche, rientrano per il 90% in casi di gastrite cronica da stress. Questi cani vengono talvolta trattati come peluche, sottovalutando la loro necessità di movimento e stimoli esterni.

Di contro, non è sufficiente nemmeno avere un grande giardino per garantire al cane il benessere mentale, in quanto deve instaurare anche una relazione di fiducia e complicità con il padrone, esplorare il mondo, passeggiare, conoscere altre specie animali e sapersi relazionare con gli umani.

Anche nel gatto, che a differenza del cane è un animale sociale facoltativo e sceglie lui stesso se stare o meno in compagnia, un problema come la cistite emorragica potrebbe non dipendere da un’infezione o da un calcolo ma essere identificata come cistite idiopatica da stress.

Per i felini è infatti molto importante un adeguato arricchimento ambientale che gli permetta di esprimere l’indole predatoria anche all’interno di un appartamento, attraverso giochi stimolanti, tiragraffi e nascondigli sospesi dove rifugiarsi.

È importante sottolineare che l’utilizzo di metodi coercitivi, come strattoni o guinzagli a strangolo o soluzioni fai da te per sensibilizzare i cani al rumore non sono raccomandati né efficaci per affrontare le problematiche comportamentali. Tali metodi possono solo causare danni fisici e psicologici all’animale.

Con il Natale alle porte, tutti questi esempi hanno un valore ancora più rilevante: la scelta di regalare un animale richiede una responsabilità consapevole e un impegno a lungo termine. È fondamentale informarsi adeguatamente, consultare esperti ed evitare l’acquisto impulsivo.

 

Info: Clinica Veterinaria di Maruska Fossi – Piazza della Stazione 3, Bibbiena Stazione (Ar) / Tel. 349 5052678