Di Paola Butera

Foto di Sofia Raggi

 

I Giochi de le Porte sono il cuore pulsante di Gualdo Tadino, e ne abbiamo parlato con Christian Severini, il presidente dell’Ente Giochi de le Porte. È stato eletto a marzo di quest’anno e guiderà il consiglio direttivo per i prossimi tre anni, occupandosi di tutta la parte amministrativa del Palio di San Michele Arcangelo e rappresentando i Giochi in ogni evento istituzionale. 

 

 

Presidente, ci può raccontare un po’ come si svolge la manifestazione?

“Allora, ‘Giochi de le Porte’ è il nome che identifica l’intera festa che ruota tutta intorno al Palio che si svolge la domenica ed è dedicato a San Michele Arcangelo. L’evento dura tre giorni, l’ultimo fine settimana di settembre e quest’anno sarà dal 26 al 28. Si comincia venerdì con un corteo molto suggestivo: partono circa 1.200 figuranti chiamati tavernieri da ogni singola porta della città. La festa coinvolge quattro rioni, detti appunto porte: Porta San Facondino, San Donato, San Martino e San Benedetto. Ogni porta ha un Priore e una Priora eletti ogni tre anni. Il corteo si conclude riunendo tutti in piazza Martiri della Libertà per una grande festa dove i tavernieri offrono cibo, si scambiano doni e dà così inizio alla vera manifestazione dei giochi. La serata continua poi con uno spettacolo meraviglioso: i tamburini di ogni porta si sfidano in esibizioni davvero straordinarie! Il giorno dopo, il sabato, è forse la giornata più emozionante. Si comincia nel pomeriggio con una sfida tra i balestrieri, e chi vince ha l’onore di sfilare con il Palio durante il corteo. La sera c’è il grande corteo con più di mille persone vestite in costumi medievali, e ogni porta della città presenta un tema diverso. È importante sapere che tutto questo viene preparato e presentato a una commissione artistica almeno sei mesi prima dell’evento. Inoltre, una giuria composta da uno scenografo, un costumista e un professore universitario di storia medievale valuta attentamente quanto i temi e i costumi siano fedeli al periodo storico. Il corteo attraversa la città lungo le antiche mura di Gualdo Tadino fino a raggiungere la piazza, dove si tiene uno spettacolo con una sfida tra le porte. Domenica, invece, è il giorno delle gare vere e proprie: il Palio! Si parte la mattina con la pesa dei carretti, poi nel pomeriggio c’è un altro corteo con priori, nobili e giocolieri. Tutti si radunano intorno al palazzo in piazza dove, dopo la benedizione, iniziano le gare ufficiali. La prima gara è quella della corsa del carretto trainato dal somaro con due fantini a bordo. Questa corsa è tipica della città perché il somaro è un simbolo per la nostra città.

 

 

È una competizione a tempo che si svolge intorno alle mura ed è davvero avvincente, con tempi cronometrati che tengono tutti col fiato sospeso! Poi c’è il tiro con la fionda, uno sport in cui Gualdo Tadino detiene il titolo di campione italiano, e ovviamente c’è anche il tiro con l’arco. Per ogni gara si assegna un punteggio che poi viene sommato, e alla fine vince la porta che ha totalizzato più punti.  L’ultima gara è la corsa a pelo dove i fantini delle quattro porte, corrono sui loro somari montati a pelo, ma stavolta vanno nel senso opposto rispetto alla corsa a carretto. Quando il giudice ritiene che tutti i somari siano pronti, suona la campana e parte la corsa, un po’ come succede al Palio di Siena. Questa gara di solito decide il palio finale, perché raramente si arriva all’ultima prova con una porta già vincitrice. Quindi, appena finisce questa corsa, si assegna il Palio vero e proprio.  Vale la pena ricordare che il Palio, conservato nella cappella di San Michele Arcangelo all’interno della Basilica della Cattedrale di San Benedetto, ogni anno il drappo è realizzato da un artista scelto da una commissione di esperti e rappresenta sempre elementi come San Michele Arcangelo, la città di Gualdo, il drago (che simboleggia il male) o la bastola (che era l’acerrima nemica di Gualdo), insieme ai simboli delle quattro porte e viene portato dal balestriere vincente durante la sfilata. Al termine delle gare, il drappo viene consegnato al priore della porta vincitrice. L’ultima fase dell’evento è davvero suggestiva ed è quella del “rogo della bastola”, che chiude ufficialmente tutta la manifestazione. Questa bastola, che nella storia è stata la nemica giurata di Gualdo Tadino, secondo la leggenda ha causato due incendi della città. Per questo motivo viene realizzato un fantoccio, che simboleggia una strega, portato in piazza per poi bruciarlo. Dopo il rogo, il fantoccio viene consegnato alla porta vincitrice dalla porta che ha vinto l’anno precedente. Tutti i portaioli si radunano intorno al fuoco per ballare, danzare e festeggiare insieme. Ed è così che si concludono i giochi”.

 

 

Per chi viene a vedere questa importante manifestazione cosa si deve aspettare?

“L’intera Gualdo si immerge nella tradizione: visitarla in quei giorni è come fare un salto indietro nel tempo. Vedere le sfilate, le gare e gustare il cibo nelle taverne è davvero un’esperienza unica. Durante i tre giorni ci sono le taverne aperte già dal venerdì sera dove puoi mangiare e socializzare con la gente del posto. Il sabato invece tutto si trasforma in un’atmosfera medievale con le taverne che propongono i piatti tipici del periodo storico e i figuranti negli abiti storici. Consideri che la prima edizione risale al 1970; poi c’è stato uno stop di sette anni, ma dal 1978 si tiene sempre regolarmente. Quest’anno siamo alla quarantasettesima edizione, fatta eccezione per gli anni del terremoto del ’97 – che arrivò proprio due giorni prima dell’inizio – e per il 2020 a causa della pandemia. Questa rievocazione è nata grazie a degli studi storici e inizialmente veniva curata da un’associazione che si è adoperata per riportare in vita i giochi antichi del Medioevo. Oggi la manifestazione è arricchita da tanti eventi collaterali che si svolgono durante l’anno, come i giochi di primavera, dedicati ai più piccoli fino a diciotto anni. C’è poi il Convivium Epulonis, che è una cena medievale a tema in cui tutti si ritrovano in costumi d’epoca. A questa serata sono invitati politici, giornalisti e rappresenta un po’ un momento di presentazione dei giochi, oltre a essere importante per raccogliere fondi grazie al contributo economico degli imprenditori locali. Durante l’anno non mancano poi eventi e convegni che attirano interesse e noi ci auguriamo di far conoscere i Giochi de le Porte in tutto il mondo”.

 

 

Aspettando di scoprire le ultime novità sui Giochi de le Porte, come i nomi dei giudici che sono ancora top secret, diamo la parola ai Priori di ogni porta. Intanto vi diciamo che i priori restano in carica per tre anni e che quest’anno sono gli stessi dell’anno scorso.

Partiamo dalla Porta di San Facondino: Luca Fiorucci è il Priore uscente vincitore, insieme alla priora Maria Cristina Cocchi. Luca ci racconta: “Sì, l’anno scorso siamo stati la porta vincente, abbiamo vinto sia il Palio di San Michele Arcangelo con le gare della domenica, sia il premio come miglior corteo storico del sabato sera. Quindi abbiamo fatto doppietta e siamo campioni in carica. Ovviamente noi diciamo sempre che la festa è il giorno del santo, quindi la domenica può sempre riservare sorprese, però non nascondo che sappiamo bene quanto valiamo e ci giocheremo le nostre carte fino in fondo anche quest’anno. Arriveremo pronti per la domenica. È vero che partiamo da porta vincitrice, ma sarà una gara durissima perché le altre porte sono molto competitive e si presentano forti anche loro. Anche lo scorso anno il palio è stato molto combattuto e incerto fino all’ultima gara; quindi mi aspetto un’altra sfida equilibrata fino alla fine. Noi faremo del nostro meglio per provare a mantenere il titolo.”

 

 

Per Porta San Benedetto abbiamo parlato con il Priore Marco Pannacci, che con tutta l’esperienza accumulata nel tempo ci racconta: “Ho iniziato a partecipare ai giochi delle porte nel lontano 1996 come arciere e ho avuto la fortuna di vincere quattro Palii, sia nella gara di tiro con l’arco che nel palio stesso. Col tempo la mia esperienza è cresciuta, diventando responsabile degli arceri; dopo una pausa sono tornato nel 2021 ricoprendo questo ruolo insieme alla Priora Stefania Comodi. Ormai è il quinto anno e siamo sempre arrivati tra il secondo e il terzo posto. Quest’anno sto lavorando con tutta la squadra per conquistare finalmente quel risultato tanto atteso che ultimamente ci è sfuggito anche un po’ per mancanza di fortuna – e si sa, a volte serve pure quella! Speriamo davvero che sia l’anno giusto. Noi comunque ci prepariamo con umiltà, affrontiamo le gare rispettando gli avversari perché conosciamo la loro forza, ma siamo altrettanto consapevoli della nostra e delle nostre possibilità. Non lasceremo nulla al caso né nulla di intentato: questa è sempre stata la mentalità che mi ha contraddistinto, prima da giocoliere e poi da responsabile. Ora sto lavorando su tutti i settori della squadra e sono convintissimo che anche quest’anno saremo protagonisti alla pari con le altre porte, nella speranza di riuscire finalmente a vincere.”

 

 

Gianluca Anzuini, il Priore di Porta San Martino terza classificata lo scorso anno, ci racconta la sua esperienza.  “Sono Priore dal 2023 e al mio primo anno ho già vinto il Palio San Michele Arcangelo con la mia porta, insieme alla Priora Sara Guidobaldi, che è al mio fianco fin dal giorno in cui sono stato eletto e mi accompagna in questa avventura. Quest’anno sono abbastanza ottimista, anche se c’è sempre quel pensiero: dobbiamo avere le stesse armi e gli stessi strumenti degli altri. L’aspettativa è vincere, soprattutto perché l’anno scorso a causa di una squalifica abbiamo combattuto fino all’ultimo per il Palio. E proprio questo è il bello della competizione. Certo, ci sono anche gli altri che danno battaglia e bisogna tenerne conto.”  Poi aggiunge: “Personalmente penso che siamo una porta che ha vinto poco rispetto ad altre, però dopo la vittoria del 2023 e quel terzo posto nel 2024 (causato dalla squalifica) siamo davvero andati vicino. In ogni caso ci siamo sempre, saremo forti e determinati; per batterci serve davvero tanta fiducia perché siamo in forma. Voglio chiudere con un augurio ai miei portaioli usando il mio motto: ‘non calamo’, cioè non abbassiamo mai la guardia e restiamo pronti a tutto.”

 

 

Per la Porta San Donato, il priore è Alessandro Cesaretti, che è anche il gonfaloniere, una figura storica che collega i rappresentanti di tutti e quattro le porte, ed è affiancato alla Priora Elisa Lucarelli “Sono priore da gennaio 2023, ma sono legato a questa porta fin da bambino: ho ricoperto vari ruoli, anche quello di giocoliere e ho corso con il somaro per ben 17 anni. Insomma, ho fatto tanta esperienza e ora sono davvero orgoglioso di essere Priore.” Ci racconta “L’anno passato è stato complicato, soprattutto per l’allagamento che ci ha costretti a ripristinare e allestire la nuova sede, e questo ci ha tolto energie. Ma finalmente siamo operativi e possiamo puntare a un corteo di alto livello. L’anno scorso abbiamo dovuto un po’ difenderci; quest’anno invece vogliamo andare all’attacco! Il mio obiettivo resta quello di rappresentare al meglio e far sentire orgogliosi i miei portaioli con un meraviglioso spettacolo del corteo storico. Il tema scelto è davvero bello e sono sicuro che sarà fonte di grande orgoglio e bellezza.” Poi continua “Parlando dei giochi cioè del palio, è stato un periodo di grandi investimenti che però sta dando i suoi frutti. Abbiamo fatto passi avanti importanti oltre che nella sede anche nell’allenamento e la preparazione dei somari, ma soprattutto abbiamo puntato molto sul gruppo dei tiratori. Quest’anno siamo davvero carichi, c’è un bel clima di squadra, i ragazzi sono molto uniti e siamo sicuri di arrivare pronti alla sfida. Sappiamo però che le altre porte sono super competitive, quindi sarà una bella battaglia. Però lo spirito della porta San Donato è sempre stato quello di affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione, accettando ogni sfida a testa alta. Mi aspetto che anche questa volta sarà così, consapevoli che il percorso è duro, ma sono convinto che quando arriveremo in cima ne saremo davvero soddisfatti.”

 

 

E infine abbiamo raggiunto il Sindaco Massimiliano Presciutti che ci dice: “La città da settimane è in fermento…da un lato per la sfida che attende arcieri, frombolieri e somarai per la conquista dell’ambito Palio…dall’altro per accogliere al meglio i tanti visitatori che anche quest’anno invaderanno pacificamente la nostra città. “Settembre a Gualdo è Mejo” non è solo un semplice slogan, ma un vero e proprio modo di essere e di condividere quella gualdesità, così contagiosa, da spingere chi è già venuto a tornare e a portare con sé amici e parenti, per fargli vivere tre giorni di festa indimenticabili! I Giochi de le Porte non sono una semplice festa o una classica rievocazione medievale, sono l’essenza di un popolo, di una comunità che si unisce in onore del suo Patrono “San Michele Arcangelo” e che soltanto per la durata delle prove del Palio trova momenti di rivalità, ma sempre e comunque “nello lecito e cavalleresco”.” E poi termina: “Nel dare il benvenuto a tutte le delegazioni ospiti e a tutti i forestieri che avremo il piacere e l’onore di poter ospitare, voglio esprimere ancora una volta il più sentito ringraziamento verso tutto il mondo de I Giochi de le Porte e, soprattutto, ai tanti volontari che tutto l’anno si prodigano per far sì che l’imponente macchina organizzativa possa garantire giorni di festa vissuti con gioia e grande spirito comunitario. E allora che la festa abbia inizio! E come ogni anno che vinca il migliore!”

 

Info: Comune di Gualdo Tadino / Piazza martiri della Libertà, 4 / Tel 075 915021 / turismo@tadino.it / www.tadino.it

 

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