Di Giacomo Roggi
Quest’ultimo anno per me non è stato soltanto un susseguirsi di mostre, trasporti, allestimenti e viaggi. È stato il momento in cui ho visto la scultura di mio padre, Andrea Roggi, affermarsi come un linguaggio capace di parlare a più generazioni e di attraversare confini che fino a poco tempo fa sembravano lontani. Abbiamo costruito un percorso intenso tra Italia ed Europa, con installazioni e personali che hanno dato continuità a un messaggio ormai riconoscibile: raccontare la vita, l’energia, le radici e la tensione verso il futuro attraverso opere che dialogano profondamente con i luoghi e con le persone.

Tra tutti i progetti, il più importante è stato senza dubbio Élan Vital a Parigi: un percorso vasto, frutto di mesi di preparazione, coordinamento internazionale, riprese, trasporti complessi e cura di ogni dettaglio, dall’allestimento alla comunicazione. Vedere Élan Vital prendere forma nella capitale francese è stato un momento decisivo: un progetto che non solo ha ampliato la nostra presenza, ma ha offerto una sintesi potente della poetica di Andrea e della direzione verso cui stiamo andando.
Firenze con Humanitas merita un posto speciale in questo percorso. Dopo l’intensità di Élan Vital a Parigi, Humanitas è stata la conferma di un traguardo inseguito per anni: una mostra che non è solo un’esposizione, ma il punto in cui la visione di mio padre ha trovato una delle sue espressioni più compiute. Presentarla nella Basilica di San Lorenzo, in un dialogo profondo con la storia e la spiritualità di Firenze, ha segnato uno dei momenti più significativi del nostro cammino.
Un altro passaggio fondamentale è stato il dialogo tra la nostra arte e il mondo della gioielleria internazionale. La collaborazione con Martin Katz ha dato vita alla serie Energia della Vita, presentata in luoghi iconici come il Salone dei Cinquecento a Firenze e la Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Quest’anno l’opera è stata esposta anche all’Hôtel de Crillon di Parigi. L’Albero della Vita con la sfera-gioiello è ormai più di una scultura: è una sintesi di tecnica, poesia e lusso contemporaneo.

Abbiamo inoltre installato un nuovo Albero della Vita al Sina Centurion Palace, affacciato sul Canal Grande a Venezia: un’opera dal movimento fluido, quasi modellata dal vento, che dialoga con l’acqua e con l’architettura in modo naturale e potente. A questo si aggiungono le opere presenti all’aeroporto di Venezia, che accolgono i viaggiatori come un vero biglietto da visita della nostra poetica.
Un capitolo particolarmente significativo è stata l’installazione permanente di un’opera a Caserta, richiesta direttamente da Confindustria. Un riconoscimento che ci ha onorato e che ha radicato in modo definitivo la nostra presenza nel territorio campano, trasformando lo spazio urbano.
A questo si aggiunge la realizzazione e l’esposizione dell’opera dedicata alla Vernaccia di San Gimignano. La scultura rappresenta l’uva come frutto simbolico, una dedica al vino inteso come la bevanda più antica ed elegante al mondo, celebrando un patrimonio culturale attraverso una forma capace di dialogare con il paesaggio, con la memoria del territorio e la tradizione Toscana.

Parallelamente abbiamo portato avanti un calendario fittissimo: Matera; Martina Franca, Cisternino e Locorotondo per il progetto Valle d’Itria; Porto Cervo e Porto Rotondo con Life!; l’Inclusion Week alla Bocconi; L’Art au Sommet a Courchevel; e il progetto Peace for All con l’installazione di un’opera in Corea del Sud. Ogni mostra, ogni spostamento e ogni allestimento sono oggi parte di un sistema che cresce senza perdere la sua anima artigianale.
Il 2025 si è aperto con un progetto per me particolarmente significativo: la collaborazione con Montblanc. Un albero dalle foglie-pagine, presentato al Salone dei Tessuti il 15 gennaio, ha unito scultura e memoria in una riflessione sul valore della conoscenza e sulla continuità del gesto creativo.
Riguardando l’anno, mi accorgo che ogni progetto – grande o piccolo che sia – ha contribuito a rafforzare la nostra identità. La Sorgente di Vita, l’Immagine, il Tempo, l’Albero della Vita, l’Energia della Vita, il Volo della Conoscenza e l’Albero della Conoscenza non sono soltanto i temi cardine della ricerca artistica di Andrea Roggi, ma la struttura stessa attraverso cui interpretiamo l’arte: un linguaggio simbolico che unisce materia, memoria e visione.

Il 2025 è stato un anno di conferme e, soprattutto, di evoluzione. Abbiamo consolidato basi solide e aperto nuove strade. E la sensazione è che siamo soltanto all’inizio. La bellezza, per noi, non è un traguardo: è un movimento continuo. Ed è in quella direzione che stiamo andando.
Info: LA SCULTURA DI ANDREA ROGGI, Località Manciano 236b, Castiglion Fiorentino (Ar) / Tel. 0575 653401 / www.andrearoggi.com / info@andrearoggi.com
