Di Simone Bandini
Siamo ancora in Toscana, in Valcerfone, ma letteralmente a due passi dall’Umbria: due regioni diverse ma per certi versi affini, tra forme classiche e autenticità, dove si tramandano ancora le antiche ricette di paese. La Pieve Vecchia è un casolare finemente ristrutturato – con una vista sensazionale sul borgo di Monterchi e sui fondali a occidente che furono dei dipinti di Piero della Francesca, un luogo che rappresenta perfettamente questo passaggio e incontro di regioni, nella sua cucina semplice e curata, nei piatti delicati e robusti a un tempo, come tradizione comanda.
Oggi abbiamo il piacere di approfondire la storia, la filosofia e l’evoluzione di questo ristorante con Andrea Fontana. Da oltre vent’anni è un punto di riferimento per i gourmand locali e stranieri, con il suo occhio attento al costume rurale e alle radici storiche e la volontà interpretarle in modo originale; così si distingue per un’offerta culinaria che fonde sapientemente i sapori di due regioni ricche di storia e cultura. Scopriamo dunque insieme come è avanzata l’attività, quali sono le novità per la stagione primaverile e la proposta dei suoi menu.
VALLEY LIFE: Puoi raccontarci quali sono gli aggiornamenti riguardo al ristorante, in particolar modo degli spazi all’aperto con l’arrivo della bella stagione?
ANDREA FONTANA: Il ristorante, aperto da quasi un quarto di secolo, si prepara ad accogliere la stagione primaverile con grande entusiasmo e qualche novità. La struttura, immersa in un contesto naturale suggestivo, offre spazi all’aperto che diventano assoluti protagonisti nei mesi più caldi. La speranza è che presto si possa tornare a mangiare fuori, godendo del clima mite e del panorama circostante. Questo è un momento molto importante perché permette di valorizzare il contatto diretto con la natura, che da sempre caratterizza la nostra esperienza gastronomica. Stiamo lavorando a un restyling degli spazi esterni, con una particolare attenzione all’illuminazione e all’architettura e arredamento del giardino. L’obiettivo è creare un ambiente accogliente e moderno, senza perdere però il legame con la tradizione e il carattere rustico del nostro locale. Stiamo pensando anche a nuove iniziative per il venerdì sera, come serate con musica dal vivo, aperitivi e cocktail, per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente e piacevole.
V.L.: Come descriveresti la filosofia culinaria e la proposta gastronomica del ristorante? Ci sono stati cambiamenti recenti in cucina o nuovi piatti introdotti?
A.F.: La filosofia del ristorante si basa sull’equilibrio di elementi tradizionali e moderni. La cucina è radicata nella cultura gastronomica toscana e umbra, un vero e proprio connubio di sapori che riflette la nostra posizione geografica di confine. L’idea è quella di mantenere viva la tradizione, rinnovandola con tocchi moderni e ingredienti di alta qualità. Da ventitré anni, il ristorante porta avanti questo progetto con passione, offrendo piatti che rispettano le ricette classiche ma che si adattano ai tempi e ai gusti contemporanei. Non si tratta di stravolgere, ma di valorizzare gli ingredienti locali, freschi e di stagione, come per esempio i tartufi delle colline limitrofe, i prugnoli di aprile e maggio o gli asparagi, un ritorno a sapori genuini che ricordano le tradizioni dei nostri nonni.
In cucina si cerca di mantenere un’offerta coerente e riconoscibile, fatta di piatti semplici ma curati, che raccontano la storia del territorio. Non mancano però sperimentazioni e aggiunte stagionali, come l’introduzione di carni particolari provenienti da altre regioni, per esempio la Fassona piemontese o la Chianina, che vengono inserite nel menù in modo selettivo durante l’anno.
V.L.: Qual è il rapporto con la clientela locale e con i turisti stranieri? Come si è evoluto negli anni?
A.F.: Il rapporto con i nostri ospiti è uno degli aspetti più gratificanti e importanti per il ristorante: nel corso degli anni si è consolidata una clientela affezionata e fedele, composta in gran parte di persone del territorio che tornano regolarmente per gustare una cucina di qualità e trovare un ambiente familiare e accogliente.
Questa fedeltà nasce da un rapporto di fiducia reciproca: il ristorante offre un’esperienza autentica e ‘affidabile’, con piatti ben fatti e un servizio attento, che intende valorizzare la tradizione gastronomica locale. Allo stesso tempo abbiamo ampliato il nostro bacino di utenza da città vicine come Arezzo, Perugia e altre zone limitrofe. Inoltre, c’è un interesse crescente da parte di turisti italiani e stranieri in cerca di un assaggio autentico della nostra cucina: la sfida è quella di servire piatti in grado di raccontare e comunicare l’essenza del nostro territorio.
V.L: Quali sono i piatti simbolo del ristorante che rappresentano al meglio la cucina tradizionale della zona?
A.F.: Uno dei punti di forza indiscussi del ristorante è la pasta fatta in casa, elemento imprescindibile della nostra tradizione. In particolare, i ravioli sono un grande classico, presenti nel menù sin dall’apertura nel 2002. I ravioli di spinaci – o le tagliatelle al ragù e porcini – rappresentano un must, piatti che incarnano perfettamente la tradizione dell’Appennino. Queste portate sono amate dal pubblico perché raccontano una storia fatta di semplicità e genuinità, con ingredienti selezionati e lavorati con cura. La pasta fresca fatta a mano è un segno distintivo del ristorante e motivo di orgoglio per tutto lo staff, che ogni giorno si impegna a mantenere alta la qualità e l’autenticità. Oltre ai primi piatti, la carne gioca un ruolo importante nel menù, con una selezione che privilegia produttori locali ma che si apre anche a specialità provenienti da altre regioni italiane, per offrire varietà e qualità senza perdere identità territoriale.
V.L.: Ci sono novità o progetti in corso per migliorare, se possibile, l’esperienza in ristorante?
A.F.: Sì, ci sono diversi progetti in corso: uno dei principali riguarda l’area esterna, con un intervento di restyling delle aiuole e delle piante, per rendere il giardino ancora più accogliente e piacevole. Questo spazio, che si affaccia su Monterchi con una vista mozzafiato sul borgo medievale, sarà dedicato anche a eventi speciali come aperitivi con musica dal vivo e serate a tema.
Inoltre, stiamo lavorando a una nostra carta cocktail del tutto originale, sviluppata con l’aiuto di un barman professionista, che propone drink creativi e di qualità, utilizzando gin particolari e prodotti selezionati. L’idea è quella di presentare un’esperienza completa, che unisca buona cucina, atmosfera rilassante e momenti di socialità. Il ristorante dispone di tre ettari di giardino, uno dei quali sarà dedicato agli aperitivi serali, mentre gli altri vedranno altre iniziative durante la settimana. Questa diversificazione servirà a stimolare l’interesse dei nostri ospiti, mantenendo vivi l’entusiasmo e la curiosità.
V.L.: Come bilanciate la necessità di innovare con l’importanza di mantenere la vostra identità territoriale?
A.F.: Questo è un tema centrale per il ristorante: mantenere l’identità gastronomica e culturale del territorio è una scelta consapevole e fondamentale, perché rappresenta un valore distintivo. Il fatto è che bisogna rinnovare senza tradire, aggiornare senza dimenticare: per questo motivo, ogni novità è studiata attentamente per inserirsi in modo armonico nel contesto identitario. La cucina rimane fedele alle sue origini, ma con un tocco di modernità che la rende più attuale e appetibile anche ad un pubblico giovane e internazionale. La tradizione diventa così un punto di partenza, non un limite: si valorizzano gli ingredienti locali, si rispettano le ricette storiche, ma si sperimenta anche con nuove tecniche, abbinamenti e presentazioni. Questo approccio permette al ristorante di essere sempre al passo con i tempi, senza perdere la propria anima.
Questa intervista ci ha permesso di scoprire l’essenza di un ristorante che da oltre vent’anni rappresenta una certezza gastronomica al confine tra Toscana e Umbria. Con i nuovi progetti per la bella stagione, gli spazi all’aperto rinnovati, gli eventi serali con musica e cocktail originali, il ristorante si prepara a offrire un’esperienza ancora più completa e coinvolgente. La passione per il territorio e la volontà di far rivivere le sue tradizioni gastronomiche in chiave moderna sono il motore di questa realtà, che rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e culinario. Se siete amanti della buona cucina, della tradizione toscano-umbra e di atmosfere accoglienti, questo ristorante è una tappa obbligata per un viaggio nel gusto che unisce passato e presente, sapori autentici e una giusta sperimentazione.
Info e prenotazioni: La Pieve Vechia, Loc. la Pieve Vecchia 12, Monterchi (Ar) / Tel.: 0575 709053 / www.ristorantelapievevecchia.it / info@ristorantelapievevecchia.it