Di Simone Bandini
Ci eravamo già occupati di Andrea Bossi e del suo gelato d’autore, la scorsa estate, incontrandolo nel suo locale nel centro storico di Sinalunga: allora ci disse come stesse lavorando ad un suo libro autobiografico che avrebbe raccontato le vicende di una vita ‘pienamente vissuta’ fatta di successi e cadute, intuizioni e scommesse. Non è passato nemmeno un anno e il suo ‘Il Mondo in un Gelato’ è già una realtà che suscita grande curiosità in paese ed oltre – con una prima presentazione al Teatro Comunale Ciro Pinsuti, tenutasi ad inizio marzo.
VALLEY LIFE: Buongiorno Andrea, cos’è stato per te questo momento con la città? Come ti sei sentito, quali emozioni?
ANDREA BOSSI: È stato l’apice della mia vita… il teatro Ciro Pinsuti stracolmo con tre generazioni, dai piccoli ai genitori e i nonni; un’emozione indescrivibile non pensavo di avere tutto questo successo, ma è stata una dimostrazione di affetto totale del mio paese. Poi per un attimo appena ho ripreso confidenza con il palco dopo l’emozione iniziale, mi è sembrato di ritornare animatore come trent’anni fa: me li sono presi tutti sottobraccio e insieme abbiamo riso e pianto commentando i vari capitoli.
V.L.: La pubblicazione di un libro è un momento importante nella vita di un uomo. È giunto il tempo di tirare le somme?
A.B.: Per me è un punto di partenza: un messaggio di gratitudine a tutti quelli che mi hanno sempre stimato. Così inizia una nuova avventura che scoprirete leggendo il libro. Parte da lontano quando, in seconda elementare, la mia maestra mi portò per mano in tutte le classi a leggere ciò che avevo scritto di mia mamma. Da allora il mio estro si è riversato nelle tante canzoni che ho scritto ma che ancora non ho avuto occasione di valorizzare per i tanti impegni di lavoro; ma anche attraverso la mia fantasia nell’inventare nuovi gusti di gelato e oggi anche nella scrittura di libri: sono al quarto capitolo di un accattivante thriller che uscirà il prossimo inverno e ho già due bellissime storie che procedono di pari passo. C’è sempre nella mia vita un nuovo orizzonte da raggiungere, questo è il mio incipit.
V.L.: Come si può reagire alle avversità della vita? Il libro racconta proprio questo, vero?
A.B.: Come ho scritto nel libro la vita ti trasforma, si prende cura di te e delle tue debolezze.
Io ero un bambino fragile, solo ed insicuro, adesso mi mangerei il mondo in un boccone. Si arriva alla luce passando attraverso la sofferenza. Lo dimostrano le storie di Alessandro Cresti, atleta affetto da sclerosi multipla, Alex Zanardi che ci ha insegnato a non arrendersi mai, Matteo Casuccio, eclettico rider della Dakar. Infine, la mia testimonianza di miracolato dal covid, nel momento in cui nessuna cura era disponibile.
Il libro fa un po’ ridere e un po’ piangere: è lo specchio delle mie emozioni dettate dalla vita, racconta i miei gusti che sono nati da esperienze, viaggi e persone che ho incontrato.
V.L.: Hai avuto la fortuna di incontrare degli artisti, degli sportivi e più in generale delle persone che hanno rappresentato un punto di svolta nella tua esistenza. E a loro hai dedicato una creazione particolare con il tuo gelato. È stato forse un modo per ringraziarli?
A.B.: Senza dubbio le mie creazioni sono il modo per ringraziare questi vari Michelangelo e Leonardo che hanno ‘dipinto’ la mia esistenza. Nel libro affermo che dobbiamo essere riconoscenti a tutte le persone che mettono un fiore ‘nel vaso della nostra vita’: amori, amici, famiglia, insegnanti, conoscenti, tutti contribuiscono al capolavoro del nostro passaggio terrestre. Il mio grazie, oltre alle persone che ho già elencato va anche ai soggetti incredibili che hanno incrociato il mio percorso: come Abib nel Black Live Matter, Carl Anderson il Giuda nel Jesus Christ Super Star, le famiglie Kinsey, Carey, Walker, Pyres, Sebastian Abbado. Ognuno ha acceso la mia fantasia.
V.L.: Da ultimo vorrei chiederti se ci sono dei nuovi progetti, professionali e artistici per questa nuova stagione…
A.B.: In questa nuova stagione vorrei continuare a produrre nuovi gusti ma anche a portare avanti di pari passo il mio nuovo stimolo letterario. Ho già contatti con amici musicisti coi quali vorrei tornare a vestire i panni dello show man, come una volta, e magari trovare finalmente un produttore che si sieda davanti a me ad ascoltare le mie canzoni in rima abbracciate dalla musica. Io ci provo, Bernard Kinsey mi ha insegnato questo: fai di una difficoltà una nuova opportunità.
Info: Bar L’Angolo di Andrea Bossi / Piazza Garibaldi 23, Sinalunga (Si) / Tel. 0577 630907 / 347 7196508